Repubbliche Baltiche

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kozan
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Cari Soci, questa estate dirigeremo il nostro treno caravanistico verso il Grande Nord Est, più precisamente in Lituania, Lettonia ed Estonia.

Erano anni che avevamo questo sogno nel cassetto  e finalmente è giunto il momento di realizzarlo; sarà una bella avventura, di quelle che piacciono a me ed a Rosi: quasi 2.000 km e 3 giorni di viaggio solo per arrivare alla più meridionale delle tre Repubbliche.

La lunga attraversata attraverso l'Europa comprenderà la Svizzera la Germania e la Polonia per poi approdare alla prima delle tre capitali: Vilnius. Le soste in itinere prima di arrivare nelle Repubbliche Baltiche non sono state ovviamente ancora previste, ci regoleremo in base al tempo, alla stanchezza ed alla voglia di continuare a viaggiare, sicuramente saremo aiutati dalle ore di maggiore luce che procedendo verso Nord allungheranno sensibilmente la durata delle nostre giornate, altra quasi certezza: cercheremo di divorare chilometri sostando solo per risposare e ripartire il mattino seguente, vogliamo concentrarci sulle tre Repubbliche, per questo non visiteremo alcuna città tedesca o polacca.

Il treno è lo stracollaudato binomio, finora vincente, Jeep Grand Cherockee + Tabbert Comtesse, tagliando auto appena fatto, gomme nuove, la vettura con i suoi 227.000 chilometri e vent'anni di anzianità ha sempre dato prova di grande affidabilità.

Le dotazioni di bordo saranno essenziali, in linea con una vacanza fortemente itinerante: niente cucina esterna, solo un mono fornello da posizionare a terra se vorremo cucinare all'esterno, tendalino (ma solitamente in viaggi di questo tipo non lo si monta quasi mai), tavolo e sedie esterni se il clima consentirà di stare all'aria aperta.

Particolare attenzione alla dotazione di abbigliamento: in quei climi è fondamentale utilizzare vestiti tecnici secondo la modalità "a strati", con immancabile antipioggia, windstopper, e maglione, scarpe basse e scarponi alti in goretex. Ma poichè i popoli batici sono famosi per le loro saune (vi si trova la più elevata concentrazione di saune private pro-capite al mondo) porteremo costumi da bagno ed asciugamani: molti campeggi sono dotati infatti di sauna; i costumi poi ci serviranno perchè contiamo di fare delle tappe nel mar Baltico, ovviamente la modalità di vivere il mare a quelle latitudini è parecchio diversa a quella cui noi mediterranei siamo abituati ma ci proveremo, come ci siamo riasciti l'anno scorso nel nord della Germania contiamo di farci qualche bagno anche quest'anno.

Per quanto riguarda la cambusa pensiamo di portarci parecchio cibo in scatola dall'Italia: non sarà un viaggio enogastromico ma di scoperta ed esplorazione, il fattore cibo sarà di importanza relativa, aggiung poi che la cucina baltica non gode fama di essere particolarmente leggera, speriamo ci sia l'occasione per acquistare del buon pesce affumicato magari in qualche tipico mercato locale.

L'itinerario deciso è molto approssimativo perchè ci riserviamo la possibilità di effettuare variazioni strada facendo, comunque per sommi capi la prima vera sosta  sarà Vilnius con a seguire Riga per poi fiondarci a nord est verso Tartu ed il lago Peipsi, tappa sul baltico del Nord, visita a Tallin e discesa lungo la costiera del mar Baltico.

Non cè molto da aggiungere se non il fatto che  partiremo giovedi 7 agosto e che il nostro viaggio durerà tre settimane; in questi giorni mi sto dedicando con emozione ai preparativi, ci riaggiorniamo prima della partenza, in ogni caso conto di utilizzare questa discussione come un diario di viaggio in cui aggiornare in tempo reale gli accadimenti giornalieri.

Che gli dei pagani del Grande Nord veglino sulla nostra strada.

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kozan
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Cari Soci, questa estate dirigeremo il nostro treno caravanistico verso il Grande Nord Est, più precisamente in Lituania, Lettonia ed Estonia.

Erano anni che avevamo questo sogno nel cassetto  e finalmente è giunto il momento di realizzarlo; sarà una bella avventura, di quelle che piacciono a me ed a Rosi: quasi 2.000 km e 3 giorni di viaggio solo per arrivare alla più meridionale delle tre Repubbliche.

La lunga attraversata attraverso l'Europa comprenderà la Svizzera la Germania e la Polonia per poi approdare alla prima delle tre capitali: Vilnius. Le soste in itinere prima di arrivare nelle Repubbliche Baltiche non sono state ovviamente ancora previste, ci regoleremo in base al tempo, alla stanchezza ed alla voglia di continuare a viaggiare, sicuramente saremo aiutati dalle ore di maggiore luce che procedendo verso Nord allungheranno sensibilmente la durata delle nostre giornate, altra quasi certezza: cercheremo di divorare chilometri sostando solo per risposare e ripartire il mattino seguente, vogliamo concentrarci sulle tre Repubbliche, per questo non visiteremo alcuna città tedesca o polacca.

Il treno è lo stracollaudato binomio, finora vincente, Jeep Grand Cherockee + Tabbert Comtesse, tagliando auto appena fatto, gomme nuove, la vettura con i suoi 227.000 chilometri e vent'anni di anzianità ha sempre dato prova di grande affidabilità.

Le dotazioni di bordo saranno essenziali, in linea con una vacanza fortemente itinerante: niente cucina esterna, solo un mono fornello da posizionare a terra se vorremo cucinare all'esterno, tendalino (ma solitamente in viaggi di questo tipo non lo si monta quasi mai), tavolo e sedie esterni se il clima consentirà di stare all'aria aperta.

Particolare attenzione alla dotazione di abbigliamento: in quei climi è fondamentale utilizzare vestiti tecnici secondo la modalità "a strati", con immancabile antipioggia, windstopper, e maglione, scarpe basse e scarponi alti in goretex. Ma poichè i popoli batici sono famosi per le loro saune (vi si trova la più elevata concentrazione di saune private pro-capite al mondo) porteremo costumi da bagno ed asciugamani: molti campeggi sono dotati infatti di sauna; i costumi poi ci serviranno perchè contiamo di fare delle tappe nel mar Baltico, ovviamente la modalità di vivere il mare a quelle latitudini è parecchio diversa a quella cui noi mediterranei siamo abituati ma ci proveremo, come ci siamo riasciti l'anno scorso nel nord della Germania contiamo di farci qualche bagno anche quest'anno.

Per quanto riguarda la cambusa pensiamo di portarci parecchio cibo in scatola dall'Italia: non sarà un viaggio enogastromico ma di scoperta ed esplorazione, il fattore cibo sarà di importanza relativa, aggiung poi che la cucina baltica non gode fama di essere particolarmente leggera, speriamo ci sia l'occasione per acquistare del buon pesce affumicato magari in qualche tipico mercato locale.

L'itinerario deciso è molto approssimativo perchè ci riserviamo la possibilità di effettuare variazioni strada facendo, comunque per sommi capi la prima vera sosta  sarà Vilnius con a seguire Riga per poi fiondarci a nord est verso Tartu ed il lago Peipsi, tappa sul baltico del Nord, visita a Tallin e discesa lungo la costiera del mar Baltico.

Non cè molto da aggiungere se non il fatto che  partiremo giovedi 7 agosto e che il nostro viaggio durerà tre settimane; in questi giorni mi sto dedicando con emozione ai preparativi, ci riaggiorniamo prima della partenza, in ogni caso conto di utilizzare questa discussione come un diario di viaggio in cui aggiornare in tempo reale gli accadimenti giornalieri.

Che gli dei pagani del Grande Nord veglino sulla nostra strada.

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7 agosto Milano Thusis 200km

Prima sosta del nostro viaggio avventura, siamo in Svizzera, un grande parcheggio per mezzi pesanti defilato dall'autostrada, silenzioso, vicino ad un torrente, circondati dalle montagne.

In realtà ci sarebbe piaciuto fermarci al San Bernardino, decisamente più in quota in un panorama mozzafiato, ci avevamo sostato l'anno scorso di ritorno dalla Germania orientale, ricordo che avevamo acceso la Truma per stemperare la temperatura ed era ancora agosto.

Ma questa volta ci siamo arrivati troppo di buon'ora al San Bernardino, abbiamo ragionato un attimo ed abbiamo scommesso l'azzardo: si continua, all'avventura, sarà quel che sarà.

E' un'azzardo perchè, ci è già capitato in passato, rischiare di lasciare una sosta buona per l'incognito a volte c'è da pentirsi, il San Bernardino è in quota e bello fresco, il rischio era di trovarsi nella piana tedesca con 30 gradi.

Evidentemente Odino ci ha aiutati, dopo un'ora di viaggio, attorno alle ore 20 abbiamo trovato l'indicazione di questo parcheggio fuori dall'autostrada, ci siamo piazzati, abbiamo fatto una cena frugale e tra qualche minuto andremo a dormire, domattina si riparte di buon'ora la strada da percorrere è tanta, Vilnius è ancora lontana, il viaggio appena iniziato.

Emozione forte, tutto il nostro mondo ora è racchiuso tra una roulotte ed una auto trattrice, come dice un amico, chi viaggia vive due volte.

kozan
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8 Agosto Thusis Chemnitz 657km

 

Sveglia alle 6, come previsto siamo tra gli ultimi a lasciare questa bella sosta, tutti i camion si sono messi in viaggio per tempo.

Quella di oggi è stata una lunga attraversata mitteleuropea attraverso la Germania orientale, autostrade gratuite, talvolta rallentamenti causati da interminabili cantieri (sono anni che troviamo lavori sulle autobahn tedeche) soste tecniche esclusivamente per carburante e per pranzare.

E poi chilometri e chilometri di asfalto su saliscendi collinari; la Germania orientale è molto verde e naturale: campi di cereali a perdita d’occhio, foreste, campi fotovoltaici e pale eoliche.

Caldo, parecchio, il termometro ha toccato i 32 gradi, una esagerazione a queste latitudini.

Speravamo di arrivare fino al confine con la Polonia ma alle 18,30 la stanchezza del lungo viaggio ha avuto la meglio, abbiamo deciso di cercare un campeggio nei dintorni di Chemnitz, Rosi ha trovato il MiO Camping a Ottendorf, in collina ad una manciata di chilometri dall’uscita dell’autostrada a Chemnitz, assoluatemnte strategico.

E’ una azienda agricola il MiO Camping, con alcune tende glamping ed una enorme piazzale in erba, piazzole non delimitate, corrente e acqua ovunque.

Pace, silenzio ed una vista che si perde per chilometri.

Alla reception ci accoglie la propietaria, indossa stivali color oro stile star trek, e siamo in campagna, semplicemente fantastica.

Una doccia ci toglie la stanchezza del viaggio, sosta azzeccatissima: una  cena frugale, una occhaiata alla piantina per il viaggio di domani e via a a nanna, siamo neanche a metà del percorso di avvicinamento alle terre Baltiche, domani la lunga striscia di asfalto si dipanerà per tutta la Polonia.

On the road again.

 

kozan
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9 agosto Chemnitz (Germania) Chlebow (Polonia) 598km

Questa mattina non siamo riusciti a partire prima delle 9,30, earvamo stanchi, complice la tranquillità ed il silenzio del campeggio abbiamo dormito fino alle 7,15.

Una volta in strada senza diffilcotà siamo arrivati al confine con la Polonia, abbiamo fatto il pieno di GPL a prezzi impensabili per la Germania e ci siamo fiondati in autostrada diretti verso Varsavia.

Non avevamo fatto i conti con il rientro dei migranti polacchi: auto targate D e UK ma con evidenza si trattava di rientro di lavoratori dall’estero, insomma, code code ed ancora code.

Poi caldo, il termometro ha segnato per tutto il viaggio 29 gradi, fortunatamente nel primo pomeriggio, imboccata la diramazione A2 per Varsavia il traffico veicolare si è diradato ed abbiamo rincominciato a volare.

La Polonia, almeno la parte che abbiamo attraversato oggi, si può riassumere con due parole: foreste e fattorie: immense foreste di abeti alternate da altrettanto enormi estensioni di coltivazioni  ceralicole con pochi e sparuti centri abitati e fattorie.

Verso le 18 stanchi del lungo viaggio, abbiamo deciso che non era il caso di fermarci in autogrill: impelleva la necessità di una vera doccia, relax e fresco, Rosi ha cercato un campeggio in zona Lodz ed ha trovato questo minicamp-fattoria a Chlebow, Camping Bumerang.

Semplice all’estremo, nella campagna polacca, servizi igienici al limite dell’essenziale, silenziosissimo, non illuminato, ci si sposta con la lampada frontale.

Dotato di quello che serve: doccia, acqua, elettricità.

Un boccone frugale ed a nanna, domattina prima di partire qualche controllo tecnico alla macchina ed alla roulotte, dopo 1000 km è buona regola verificare olio e pressione pneumatici, dopodichè ci fionderemo nuovamente nel cuore del viaggio: contiamo di arrivare a Vilnius, Lituania, prima di sera.

kozan
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10 Agosto Chlebow Kaunas (Lituania) 467 km

Lasciamo di buon’ora il Camping Bumerang (ci ho gaurdato bene più volte, lo scrivono con la U mica con la doppia O) per riprendere la lunga, interminabile attraversata della Polonia rurale: campi campi e ancora campi di mais, cereali, trattori e fattorie, sembra che tutto il grano del pianeta lo producano qua.

Lo sguardo spazia all’infinito, ma dopo tutto questo nulla sopraggiunge anche un pò di noia, paragono la Polonia alla varietà di paesaggi della nostra Italia e mi viene da sorridere.

Fa caldo, i 29 non mollano, pochi mezzi per strada, imposto il cruise a 100 sapendo che il limite per le caravan da queste parti è di 80, spero di non incappare in qualche autovelox, non importa, spingo sull’acceleratore.

Con Rosi decidiamo di saltare il pasto, si continuerà a condurre il treno caravanaistico fino alla Lituania, solo soste tecniche per il carburante.

Un cartello autostradale indica la direzione per Kaunas Lituania, cambiamo quindi la destinazione in itinere, perchè andare a Vilnius per poi puntare a Kaunas? Decidiamo di invertire le due destinazioni ed approadre prima a Kaunas.

Un altro cartello indica la direzione per la vicina Bielorussia, dopo un pò ne troviamo un altro che ci indica la direzione per Kaliningrad (Russia).

Non c’è dubbio, siamo in una parte di Europa per noi remota, lontana, inusitata.

Entriamo in Lituania e ci accoglie un fortunale con pioggia battente, la temperatura crolla a 16 gradi, penso che in Italy si schiatta a 38 gradi e mi sento fortunato.

Dopo mezz’ora esce il sole, il cielo è quelo del Grande Nord, il cielo che abbiamo visto in altri viaggi a queste latitudini: nuvole che segnano una profondità di campo spaventosa, vento che le muove a velocità notevole.

Ecco, siamo ad EST ma è lo stesso cielo del  Grande Nord.

Il Lake Camping di Kaunas è alle porte della città, pulito, dignitoso ma rumoroso, è circondato da strade a  scorrimento veloce, un casino, poco male ci passeremo solo una notte.

Ci posiazioniamo in piazzola e senza perdere un minuto andiamo a visitare il Memoriale alle vittime dal nazismo, nel Forte n° 9, alle porte della città.

Ci accoglie una gigantesca scultura in cemento armato molto alta e lunga decine di metri in puro stile brutalista, bellissima e toccante, al Forte n° 9 vennero internati e uccisi gli ebrei lituani durante l’occupazione nazista.

Una grande lapide a terra indica il sacificio dei soldati dell’Armata Rossa che qua tra il 1943  e 1944 trovarono la morte combattendo contro la belva nazista.

Rientriamo in campeggio, ceniamo questa volta con una buona pasta ed una insalata, domani mattina visiteremo il centro storico di Kaunas, nel pomeriggio lasceremo la città diretti a Vilnius, la capitale, dove inconteremo Astra e Laura.

kozan
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11 agosto Kaunas Vilnius km 99

 

La mattina di oggi è stata dedicata alla visita di Kaunas, la sveglia non è stata un problema in quanto il campeggio è situato in prossimità di due superstrade, alle 6 c’era già un discreto traffico veicolare, in pratica sembrava di essere in autogrill, il Lake Camping di Kaunas credo si possa guadagnare la palma di più rumoroso campeggio che mai abbiamo frequentato.

La città antica è piccola, può essre visitata in mezza giornata, vale sicuramente la pena, la piazza principale è in via di rifacimento, purtroppo questo dettaglio rende impossibile una visita approfondita, complice il fatto che le attività ed i negozi aprono alle 10.

Visitaimo i ruderi del vecchio forte, nucleo storico originario della città e passeggiamo lungo l’acciotolato della via principale, tutti i bar, locali e ristoranti sono ancora chiusi, ci chiediamo come debba essre una serata da queste parti, certamente molto vivace.

Incontriamo due locali con la scriita “Strip tease” e ci sembra di fare un passo indietro di 40 anni quando questi locali erano in voga anche da noi.

Rientriamo in campeggio per le 11,30, ultima passeggiata in riva al lago, agganciamo il treno caravanistico e partiamo in direzione Vilnius, una inezia, meno di 100 km ci separano dalla capitale della Lituania.

Arriviamo al Camping Vilnius City all’ora di pranzo, in realtà si tratta di una grande area di sosta, su asfalto con bagni docce e cucina in prefabbricato.

Non ci aspettavamo nulla di meglio, nella  mia esperienza di campeggiatore non ho quasi mai trovato un campeggio con standard elevati, questo per lo meno è molto tranquillo e silenzioso.

Pranziamo e decidiamo di passare il pomeriggio in relax, dopo giorni di forsennata attività, aspettermo Astra e Laura riposando in roulotte.

Il loro arrivo, alle 18,30 è una piccola festa, due buoni amici incontrati a più di 1000 km da casa sono una ghiottissima occasione per fare festa, passiamo la serata a raccontarci reciprocamente le esperienze fin qua vissute, ovviamente in una immancabile tavolata.

Andiamo a dormire soddisfatti, non prima di aver dato un utlimo sguardo alla magnifica torre della televisione, che, illuminata si staglia davanti a noi come se fosse una astronave pronta a decollare, domani ci attende la barooca Vilnius, l’avventura continua.

kozan
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12 Agosto Vilnius

Tripletta.

La giornata di oggi è stata dedicata alla visita del centro storico barocco di Vilnius, del lago Trakai e della torre della televisione.

Siamo arrivati in centro città al mattino presto, a negozi ancora chiusi e senza le folle di turisti, la città sembrava quasi addormentata, silente.

Abbiamo passeggiato per la Piles gatvè gustandoci la tranquillità e la bellezza dei palazzi, la qualifica di UNESCO del centro storico forse è un tantino esagerata ma comunque è bellissimo ed assolutamente imperdibile.

Altrettanto bella la cattedrale e la sua piazza monumentale.

Abbiamo pranzato in un ristorantino nel centro, finalmente ho provato la cucina lettone: uno stufato di verdure condite con la famosa panna acida ed accompagnate da riso bianco.

nel primo pomeriggio siamo ripartiti in auto alla volta di Trakai e del suo castello da fiaba: il lago Trakai suscita bellezze ed amozioni di altri altri tempi, con le sue 12 isolette, i pedalò, i barettini, il lungolago pedonale e le sue casette in legno, è una meta a soli 28 chilometri dalla capitale assolutamente da non perdere.

Passeggiando sul lungolago ci facciamo tentare da un giro in battello, ne vale assolutamente la pena: per i patiti della fotografia si possono scattare immagini bellissime i senza alcuno sforzo: il luogo è altamente fotogenico, difficire sbagliare uno scatto.

La temperatira è perfetta: 21 gradi, sole alternato a  qualche nuovola, venticello costante, visitare luoghi in queste condizioni è assolutamente vantaggiaso, non sopravviene mai lo sfinimento da caldo che caratterizza altre latitudini.

Concludiamo la tripletta della della giornata recandoci ai piedi della torre della televisione di Vilnius, vista da vicino è ancora più bella ed affascinante, rinunciamo a salire alla terrazza panoramica posta a 67 metri di altezza perchè non è ammessa Alice, la cagna di Astra.

Rientriamo in campeggio, una doccia rinfrancante ed una sacrosanta tavolata vicino alle nostre roulotte concludono degnamente la giornata.

Domani io e Rosi torneremo a Vilnius a concludere la visita della città, Lasceremo Vilnius nel pomeriggio con Astra e Laura alla volta della collina delle Croci, dove prevediamo di fare sosta libera notturna.

A domani per gli aggiornamenti.

kozan
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13 Agosto Vilnius Siauliai 200km

La mattinata ci vede nuovamente a Vilnius per completarne la visita: iniziamo dalla “Repubblica di Uzupis” quartiere bohemienne di Vilnius abitato da artisti, squatter e poeti, ci arriviamo alle 10,30 del mattino e troviamo tutto chiuso, il quartiere dormiente e sonnolento, saranno andati tutti a letto da mezz’ora, sicuramente questo luogo dà il meglio di sè la notte.

Passeggiamo tra le sue strade, ammiriamo la scultura simbolo di Uzupis: “l’angelo che suona la tromba” fotografiamo la costituzione incisa in lastre metalliche in molte lingue tra cui l’italiano, ecco i suoi articoli.

 

1. Tutti hanno diritto di vivere vicino al fiume Vilnia e il fiume ha diritto di scorrere

2. Tutti hanno il diritto all'acqua calda, al riscaldamento d'inverno e a un tetto

3. Tutti hanno il diritto di morire ma non è un obbligo

4. Tutti hanno il diritto di fare errori

 

5. Tutti hanno il diritto di essere unici

6. Tutti hanno il diritto di amare

7. Tutti hanno il diritto di non essere amati

8. Tutti hanno il diritto di essere mediocri e sconosciuti

9. Tutti hanno il diritto di oziare

10. Tutti hanno diritto di amare un gatto e prendersi cura di lui

11. Tutti hanno il diritto di badare al cane fino a quando uno dei due muore

12. Il cane ha diritto di essere un cane

13. Il gatto non è obbligato ad amare il suo padrone, ma deve essere di aiuto nei momenti di necessità

14. A volte si ha il diritto di essere inconsapevoli dei propri doveri

15. Tutti hanno il diritto di avere dei dubbi, ma non è obbligatorio

16. Tutti hanno il diritto di essere felici

17. Tutti hanno il diritto di essere infelici

18. Tutti hanno il diritto di stare in silenzio

19. Tutti hanno il diritto di avere fede

20. Nessuno ha il diritto di usare violenza

21. Tutti hanno il diritto di apprezzare la propria scarsa importanza

22. Nessuno ha il diritto di avere un progetto per l'eternità

23. Tutti hanno il diritto di comprendere

24. Tutti hanno il diritto di non capire

25. Tutti hanno il diritto di appartenere a qualunque nazionalità

26. Tutti hanno il diritto di celebrare o non celebrare il proprio compleanno

27. Tutti devono ricordare il proprio nome

28. Tutti hanno il diritto di dividere ciò che posseggono

29. Nessuno può dividere ciò che non possiede

30. Tutti hanno il diritto di avere fratelli, sorelle e parenti

31. Tutti possono essere indipendenti

32. Tutti sono responsabili della propria libertà

33. Tutti devono poter piangere

34. Tutti hanno il diritto di essere fraintesi

35. Nessuno ha il diritto di dichiarare colpevole il prossimo

36. Tutti hanno il diritto all'individualità

37. Tutti hanno il diritto di non avere diritti

38. Tutti hanno il diritto di non avere paura

39. Non deludere

40. Non combattere

41. Non cedere

 

L’autoproclamata Repubblica di Uzupis celebra tutti gli anni a maggio l’anniversario della fondazione, le guardie di frontiera, buffamente vestite timbrano finti passaporti ed il presidente pronuncia un discorso.

proseguiamo la visita della città con il trecentesco palazzo dell’università ed i suoi tredici cortili interni e terminiamo passeggiando tra gli acciotolati vicoli  dell’ex ghetto ebraico dove durante l’occupazione nazista trovarono la morte migliaia di ebrei.

Rientriamo in campeggio allora di pranzo, incontriamo Astra e Laura che rientrano dalla visita alla Torre della televisione, insieme lasciamo il City Camping Vilnius e partiamo per Siauliai alle ore 15.

200 chilometri di statale/autostrada ci conducono ad un luogo davvero particolare: la Collina delle Croci.

Devo essre sincero, programmando questo viaggio non lo avevo nemmeno insirito tra i luoghi da visitare perchè troppo turistico ma complice il fatto che Rosi ed i nostri compagni di viaggio ci tenevano a  visitarlo ci sono venuto di buon grado.

Fondamentale è stata la scelta dell’orario: arrivando al parcheggio ale 18,30 le folle di turisti, i pullman ed il circo Barnum che ruota attorno a questo posto sacro si erano ormai dissolti, abbiamo posteggiato i treni caravanistici preparandoci per la sosta libera notturna e ci siamo addentrati nella collina delle croci: la luce del tramonto, il silenzio del luogo, la sacralità che qui si respira hanno reso la visita davvero toccante: decine di migliaia di croci di ogni foggia e dimensione rendono questo luogo mistico, anche per chi non appartiene alla religione cattolica.

Rientriamo in roulotte per una frugale cena, siamo in sosta libera nella sperduta campagna Lituana, il sole è appena tramontato sui campi coltivati, un contadino solitario rientra dopo una giornata di lavoro, con un tripudio di colori il cielo ci augura bona serata, sarà fantastica  notte in sosta libera.

 

kozan
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14 agosto, Siauliai (Lituania) Riga (Lettonia)

CI svegliamo alle 6 dopo una sosta libera silenziosa, sicura e piacevole alla Collina delle Croci.

Ci accoglie un gregge di pecore al risveglio, facciamo una colazione veloce e ripardtiamo alla volta della Lettonia  e della sua capitale, Riga.

Entriamo in Lettonia, notiamo subito che il prezzo del carburante è più altto che in Lituania.

Chiedo a Rosi di verificare i PIL degli stati baltici,, mi conferma che dalla Lituania a salire aumenta la ricchezza prodotta, TAAAC ecco spiegato l’aumento.

Arriviamo sl City Camping Riga, stesso concept di Vilnius ma le piazzole sono in erba, stesso prezzo ma migliore location.

Pranziamo in piazzola, il sole è molto caldo e decidiamo di andare in città (peraltro raggiungibile a piedi) nel pomeriggio, con calma.

Tavolata in campeggio, qualche minuto di relax e poi facciamo spesa al vicino supermercato.

Alle 17 ci incamminiamo per la città vecchia di Riga, dista 2 chimoletri e decidiamo di andarci a piedi, la vettura è sconsigliata per il traffico e la scarsità di parcheggi.

Appena entrati nella città vecchia di Riga ci rendiamo conto della meraviglia di questa città: centianaia di palazzi in art nouveaux con decori, effigie, statue.

Un tripudio.

Questa volta UNESCO meritato al 100%, posso tranquillamente dire, uno dei più bei centri storici che abbia mai visto in vita mia.

Ci beviamo una birra in un locale, perfetto pub inglese, rientriamo in campeggio, è tardi, fa fresco, ceneremo in roulotte, domani si approfondisce la visita a Riga, La Bella.

kozan
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Riga 15 agosto

Ci svegliamo con calma, arriva un taxi in campeggio, gli chiedo il prezzo per portatrci tutti a Vecriga la old town, troviamo l’accordo ed in un battibaleno ci troviamo al Market di Riga.

Il mercato si svolge parte all’aperto e parte  all’interno degli hangar dismessi che un tempo erano il ricovero degli Zeppelin, l’architettura del luogo è affascinante.

i colori delle bancarelle del mercato sono da capogiro: frutti di bosco ovunque e poi  ortaggi.

All’interno degli hangar bancarelle vendono carni, formaggi e pesce; si può fare la spesa oppure si può consumare in loco stile street food.

Ci facciamo un’idea di ciò che acquisteremo a  fine giornata e lasciamo il Market per andare a piedi a pranzo in una stolovaya consigliata da una amica che era passata da Riga alcune settimane or sono.

Una stolovaya è una sorta di mensa-ristorante di origine sovietica dove vengono serviti piatti locali a prezzi assolutamente convenienti.

VeroNika, la stolovaya in questione, si trova nella periferia di Riga, ci arriviamo dopo una camminata di alcuni chilometri, dubbiosi ci presentiamo in Ganibu dambis 18/C, Vidzemes priekspilseta e non troviamo nulla: una vecchia casa in mattoni rossi, nessuna insegna, nulla di nulla.

Vediamo uscire tre uomini, gli chiedo se all’interno cè un ristorante, si guardano perplessi e mi dicono che non cè nessun ristorante qua, allora mi viene in mente di chiedere loro se cè una “stolovaya” e mi dicono di si.

Bingo.

Percorriamo un sentierino circonadato da prato e fiori ed arriviamo da Vero Nika,entriamo, siamo gli unici turisti, anzi gli unici non-lettoni, al stolovaya ha una bella sala semplice ma dignitosa all’interno, e tavoli in giardino, il cibo viene servito self-service, come nelle mense sovietiche degli anni 60.

Il cuoco parla inglese, ci spiega il contenuto delle teglie, si tratta di verdure cotte o crude, crauti, barbabietole in panna acida, insalata russa, carni con salse  e panna acida servite su una base du zucchine, polpette, pesce del baltico.

Dimentico la mia dieta vegana e mi tuffo in questo spazio-tempo anni 60, mi affido ai consigli del cuoco e riempio il vassoio di pietanze che nella esclusiva e turistica Vecriga non avrei mai e poi mai potuto assaggiare.

I prezzi sono calmierati, con €13,50 in due io e Rosi ci siamo riempiti i vassoi.

L’esperienza è assolutamente appaganete ed imperdibile, un locale fuori da ogni guida turistica che ci proietta in una dimensione di reale esperienza difficile da trovare nella tragica omologazione che contraddistinque i tempi attuali.

Rientriamo in tram verso il Market, sembra di vedere ancora gli Zeppelin ricoverati all’interno dei padiglioni ed invece troviamo i famosi frutti di bosco locali, i funghi, il pesce affumicato del Baltico, non possiamo non acquistarne.

Rientriamo in campeggio, in taxi, ci riposiamo in piazzola e ceniamo tutti insieme: io Rosi Laura ed Astra, sono le ultime ore che passeremo insieme, domani i timoni dei nostri treni caravanistici punteranno in direzioni diverse: noi verso nord est, a Cesis per visitare il parco nazionale Gauja, Astra e Laura si spiengeranno a nord ovest verso la Estonia senza un meta precisa, si faranno guidare dall’intuito e dall’esperienza che certo loro non manca.

Con un pizzico di dispiacere ci separeremo, Astra e Laura si sono confermati buoni amici, speriamo di rivederli tra qualche giorno a Tallin, se sarà destino e se le divinità pagane del Nord lo vorranno.

kozan
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16 agosto Riga Cesis 96km

In to the wild.

Ma andiamo per gradi.

In prima mattinata salutiamo l’equipaggio Astra e partiamo con destinazione Cesis nel parco nazionale Gauja.

Ci infiliamo nella A3 ed appena fuori Riga ci troviamo immersi in foreste, chilometri e chilometri di foreste; la strada è poco trafficata e l’asfalto in ottimo stato, la temperatura esterna 19 gradi, le nuvole, enormi batuffoli di cotone, si alternanno al  sole, si viaggia che è un piacere; paesaggio strada e meteo sembrano stati creati apposta per il piacere del caravanista intinerante che a queste latitudni trova il massimo della sua espressione e soddifazione.

Entriamo nel Parco Nazionale Gauja, 3km fuori Cesis si trova la nostra meta odierna: il camping Zagarkalns.

Entrando nel campeggio ci troviamo improvvisamente proiettati in un’altra epoca: qua siamo agli albori del campeggismo, quello nato in Gran Bretagna e Germania agli inizi del secolo scorso, quel campeggismo che in Italia ed in molti paesi d’Europa non esiste più da decenni.

Il Camping Zagarkalns non ha piazzole, i pochi e spartani servizi igienici sono casette in legno, le prese elettriche sono cotituite da un paletto basso con attacco tedesco e vanno cercate, con attenzione.

Il fiume Gauja, placido fiume dalla acque pulite  e brulicanti di trote, attraversa il campeggio, sganciamo e parcheggiamo la roulotte in prossimità della riva.

Pochi camper, quasi tutti tedeschi, il silenzio è rotto solo dal vento e dal rumore dell’acqua che scorre.

Non si sente una parola, io e Rosi, istintivamente, iniziamo a parlarci sussurrando, siamo diventati parte di questa elfica foresta.

Pranziamo, all’aperto c’è da stare coperti, quando i batuffoli coprono il sole fa quasi freddo.

Lavo i piatti: la postazione è una tettoia di legno piccola da ospitare due lavelli.

L’idea era di fiondarci immediatamente a visitare Cesis ma è impossibile lasciare il campeggio, siamo magneticamente uniti a questo stupefacente spettacolo della natura, le immense foreste che ci circondano, la placida potenza del fiume Gauja ci tengono incatenati in questa bolla di spazio-tempo.

Gruppetti di persone in kayak e canoe ci scorrono davanti agli occhi, qua si affittano  e si percorre il fiume in placida discesa.

Prendiamo la macchina, andiamo a Cesis.

Cesis è una piccola,deliziosa,tranquilla cittadina all’interno del parco.

Passeggiando tra le vie acciotolate si possono vedere belle case in legno.

Da un cortile sentiamo musica jazz, ci affacciamo, è uno spazio espositivo, si espongono foto di Albert Ulvis; molto bella la mostra, raccoglie lavori degli anni 70, tutti scatti in rigoroso bianco e nero analogico.

Continuiamo la nostra visita alla cittadina, ci imbattiamo in una fabbrica dismessa, un edificio a mattoni rossi inizio ‘900, all’interno un bar ed una mostra di arte contemporanea, per la somma simbolica di 3 euro entriamo e la visitiamo.

Sono le 18, la temperatura scende a 17 gradi, rientriamo in campeggio, ci attende una cena in roulotte a base di salmone affumicato ed alghe del Baltico.

Sono le 21, c’è una luce che sembra pomeriggio, in vari punti del campeggio si accendono fuochi nei barceri.

Fuochi!

Fuochi, come ai tempi andati del pionerismo campeggistico.

In un’epoca in cui in Italia sovente sono vietate le griglie a carbonella in Lettonia si accendono falò notturni nel cuore di un parco nazionale.

E’ ferragosto, il silenzio è assordante, se paragono questa situazione in questo preciso momento a quella di molte  località di mare del nostro Paese mi commuovo, mi sento fortunato, mi copro meglio con la coperta, la temperatura sta scendendo, i fuochi rischiarano la notte, guardo verso il cielo, un rapace sta facendo ritorno, avrà certamente avuto una buona giornata.

In to the wild.