Poland

mappa polonia
Nickname
Gastone
Durata (giorni)
17
Tipo di Roulotte
knaus Sport

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Polonia Agosto 2011 con le cicogne.
 
In Polonia, il paese delle sorprese.
Quest’anno abbiamo visitato la Polonia, terra di mare e di storia, di cultura e di montagna.
Lo scorso anno passeggiando per Stralsund abbiamo visto dei libri fotografici bellissimi: la costa del Baltico è spettacolare, ma la Germania non è proprio economica, quindi la crisi ci ha spinto in un paese dell’est europa.
C’eravamo già stati nel 2003, in moto, con la pioggia, con le strade appena percorribili, con le campagne piene di gente che si spostava a piedi o a cavallo, con  i cavalli o i buoi nei campi che tiravano gli aratri, e abbiamo comprato la fidata guida della Lonely Planet: gli itinerari consigliati erano diversi. La Polonia classica (laghi masuri, Varsavia, Cracovia per finire sui monti Tatra, ma l’avevamo già fatta nel 2003!), la Polonia centrale lungo il corso della Vistola (2000 km, troppi in due settimane), le marche orientali (lungo tutto il confine con Ucraina e Bielorussia, ma se le condizioni erano quelle del 2003, troppo pericoloso!) infine quello che abbiamo scelto noi, verso occidente, tutta la costa  del Baltico e tutte le città del regno dei cavalieri teutonici.
Interessante per la nostra curiosità e adattabile al divertimento delle bimbe.

Gastone rimane a casa anche quest’anno: in realtà le tappe brevi, la temperatura  adeguata, l’organizzazione polacca per gli amici a quattro zampe, avrebbero permesso anche a lui una meravigliosa vacanza.
I cani sono dei veri privilegiati in Polonia, in tutti i parchi ci sono i cestini per i loro ricordini ed entrano in qualsiasi campeggio o locale.
Quindi partiamo in quattro, Michela (non si dice e neppure li dimostra), Maurizio (42), Teresa (6) e Caterina (5), con la nostra Knaus 400 (2007) e la nuova Nissan Xtrail (2009), che si rivelerà un salotto
viaggiante, consuma di più della BMW320 ma il confort è incomparabile.

Venerdi’ 5/sabato 6 agosto.
Partiamo venerdì tardi, alle 21 ma meglio non ci è riuscito, poco male, si guida qualche ora in più, ci fermiamo a dormire in autostrada.
Quest’anno abbiamo solo due settimane, la Germania va attraversata prima possibile.
Teresa passa le ore facendo i compiti, Caterina disegna, noi ascoltiamo il classico Ligabue, che ci accompagna sempre anche se le due ragazze si sono innamorate di un vecchio cd di Julio Iglesias, quindi “Se mi lasci non vale” cantata a squarciagola rallegra  i  tanti  km…….accompagnati  dalla  pioggia  e  dalla sera piove e sono solo 17 gradi, le bimbe si sono già addormentate, ci fermiamo in una bella area di sosta, poco sopra Berlino, ma loro vanno prese, portate in roulotte, magari coprendole, vanno messe a letto, insomma un lavoro non proprio comodo!
In questi scomodi momenti il pensiero che sale alla mente è sempre il solito: ma perché si mettono gli ombrelli in fondo alla bauliera sotto il tavolo da campeggio? Sarebbero più utili nell’abitacolo!
Sabato sera dopo 1300 km ci fermiamo nella tangenziale nord di Berlino, domani entreremo in Polonia da Stettino

Domenica 7 agosto.
Finalmente eccoci, la Polonia fa parte dell’europa ma alla frontiera c’è comunque l’autostrada chiusa, devi uscire, passare davanti alla vecchia dogana, sfilare davanti ad almeno tre pattuglie della policja e poi ripartire: noi non veniamo fermati ma alcune macchine sono ferme con i bagagli aperti!
Avvistiamo subito due belle cicogne, e ben presto arriviamo al camping Marina di Stettino ( sul lago Dabje    N    53°23’42’’    PE14°38’09’’ www.campingmarina.pl), un bel campeggio, bel  prato, servizi seminuovi, lungo la marina, costo 19€, si paga solo in contanti, prende gli euro e ci fa il resto in sloti.
Mattinata di relax, pranzo comodo, docce calde, il pomeriggio andiamo a visitare Stettino: c’è un bel centro con la classica fontana con l’aquila polacca,  una bella chiesa dove si può salire sul
campanile e un bel castello dei Duchi di Pomerania. Ovviamente di domenica qui è tutto rigorosamente chiuso,    negozi,    locali,    ufficio    turistico ecc. impareremo che invece i musei e le attrazioni turistiche chiudono il lunedì.
La serata passa in relax, il campeggio è semivuoto, ci sono solo dei finlandesi in camper, le bimbe giocano a racchettoni con le finlandesi e noi ci godiamo un romantico tramonto il riva al lago.
Km percorsi 175.

Lunedì 8 agosto.
Partenza sotto la pioggia per Miedzyzdroje, cittadina regno delle vacanze estive dei tedeschi e dei danesi, che arrivano qui via mare e divisa tra la lunga spiaggia del baltico e il parco nazionale di Wolin, dove potremo avere un assaggio delle foreste primordiali dell’est e dei bisonti europei. Il campeggio è bello, gran prato, gran silenzio, si paga solo in contanti, ma i servizi sono veramente antichi, puliti ma antichi! (N 53° 55’ 16’’ E 14° 26’ 10’’ www.nadmorze.pl/polenamiotowe24, spesa 88sl/22 euro).
C’è il sole, andiamo al mare, Caterina fa il bagno, compriamo il meraviglioso ombrellone polacco, qui c’è talmente poco sole che non c’è bisogno di ombra, ma solo di privacy: nei rari momenti di sole tutti tirano fuori questi specie di recinti di stoffa
e limitano l’invasione dei vicini!
Poi diluvia, ma poi torna il sole e girelliamo in questa mega cittadella del divertimento, ovviamente non ci facciamo mancare i gelati, che qui sono davvero invitanti, le treccine colorate, le giostre, un po’ di spesa, gli spettacoli degli artisti di strada…. Insomma la spiaggia è grande e bianca, il mare è poco profondo, le attrazioni non mancano, se avessero il clima giusto sarebbe meglio della riviera romagnola! Ovviamente essendo lunedì il Parco nazionale è chiuso. Andremo domani mattina!

Martedì 9 agosto.
Mattina dedicata alla visita del parco: subito fuori dal paese c’è un bel parcheggio, c’è posto anche per il nostro treno. La riserva apre alle 10, ma ci sono due km da fare a piedi: ovviamente piove.
Il parcheggiatore, che parla solo polacco, ha molta passione e ci insegna che in polacco si chiamano Zubry e che ci sono anche i Daniele! (scopriremo poi essere comuni cinghiali).
I bisonti sono un vanto nazionale: vivevano in libertà nella foresta primordiale ma gli invasori russi venivano qui a fare gran battute di caccia e li hanno portati all’estinzione. Hanno quindi prelevato pochi esemplari dagli zoo, hanno costruito delle riserve, i bisonti hanno ripreso a riprodursi nel loro habitat naturale: adesso ce ne sono 350 che vivono liberi nel parco di Bialowieza, altri 300 che stanno a riprodursi nelle riserve.
Soddisfatti della visita andiamo quindi a Kolobrzeg, centro vip della costa, famoso per le terme e  per il turismo di alto livello.
Il campeggio Baltic non è ben segnalato e in più è caretto 96sl/24euro, però sono avanti! Si paga con carta di credito e vendono anche al cartina della Polonia stradale con l’indicazione dei  campeggi CCI e le coordinate gps.    ( N 54° 10’ 53’’ E 15° 35’ 44’’ www.camping.kolobrzeg.pl ) Ci piazzano su un bel prato, i soliti servizi pulitissimi ma antichi…….. con dei vicini un po’ particolari… probabilmente novità che qualche fortunato ammirerà al prossimo caravan salon!
Comunque continua a piovere quindi andiamo alle terme: hotel Leda, vicino  al  campeggio, ingresso per due ore 75sl/18 euro in quattro: la piscina è deserta, abbiamo bagno turco, cromoterapia, aroma terapia, sauna finlandese e due bellissime jacuzzi ( un must della polonia, si
pronunciano giacusi, con l’accento sulla a, altrimenti non vi capiscono!)
Bellissimo pomeriggio.
Andiamo quindi tutti rilassati in centro, piove quindi ci rifugiamo in un bellissimo ristorante italiano, gestito da due fratelli livornesi: ottima cucina, ottime le pizze. Uno è salito per amore, il fratello con la moglie si sono aggiunti per affari, il locale va bene, il clima è così: questa estate i giorni in cui non è mai piovuto sono stati 5, d’inverno ovviamente tutti i giorni nevica!
Ci raccontano tante cose della Polonia: prima cosa la pizza  gliela  devi  tagliare  te  sennò  non  la  sanno
mangiare, poi mangiano tutto con le mani, dalla pizza ovviamente, alle lasagne! Più seriamente ci spiegano che non entreranno ancora nell’euro perché la crisi li porterebbe ancora più giù, ci raccontano che il loro tenore di vita è più o meno come il nostro, un operaio guadagna 1300 sl, come da noi 1300 euro quindi per renderci conto di
quanto spendono si fanno bene i conti, un  gelato costa 3sl, come se per noi costasse 3 euro.
Eppure i locali sono pieni, la gente spende, hanno meno problemi fiscali, amano la loro nazione e fanno di tutto per salire al pari degli altri paesi europei: concludono dicendo che ci hanno già superato come organizzazione, come qualità della vita, come lotta alla criminalità, come educazione civile e rispetto del proprio paese. Purtroppo avremo modo di vedere che hanno ragione. Se vi capitasse: “Cantina Toscana” ristorante e pizzeria!
Finiamo la serata comprando un anello in argento con l’ambra e passeggiando per il molo. Km percorsi 174.
 
Mercoledì 10 agosto.
Parcheggiamo   nel   mega   parcheggio   gratuito   dietro  il  Leda,  dove  volendo  si  poteva  anche
pernottare, e andiamo all’Acquarius, albergo 5 stelle super, in effetti un’ora di terme a 94sl/23 euro, ma bello e di lusso davvero. Pranziamo nel parcheggio e proviamo a fare un giro sul lungomare, ma il tempo è davvero inclemente, tira un vento così forte che si cammina a fatica.
Partiamo per Leba (che si pronuncia ueva, altrimenti quando vi parlano cadete dalle nuvole!), la statale è bella, troviamo le cicogne che stanno appollaiate nel cortile di un asilo. La maestra vede le bimbe le fa entrare a giocare con altri bambini, ci porta a vedere la classe, la mensa, il salone, tutto  antico,  sembra roba   dei   miei   genitori   ma   quello   che   più   ci
impressiona sono le grandissime stufe che riempiono gli angoli: che freddo deve fare in inverno!
Arriverà anche Astra stasera, noi intanto ci fermiamo a fare merenda e un po’ di spesa.
Arrivamo al campeggio Ambre nel pomeriggio, facciamo anche un giro in spiaggia.( N 54°45’55’’ E 17°34’14’’ www.ambre.leba.info)
Il campeggio è ben organizzato, con spa annessa, sauna e grotta di sale comprese, sul mare, accanto alla passeggiata e ai locali, e come in tutti i posti della polonia, dai campeggi ai distributori di benzina il servizio wifi ( si pronuncia vifi) è attivo e gratutito.

Giovedi’ 11 agosto.
Partenza sotto una pioggerellina fastidiosa per il  Parco   Nazionale   Slowinski,   il   parco   delle   dune mobili, simile a quello francese di Pilat, dove siamo stati qualche anno fa, ma più grosso: 33 km di costa e 186kmquadrati di dune. Fu il luogo prescelto dall’Africa Corps di Rommel per le esercitazioni durante la seconda guerra mondiale e dal ‘40 al ’45 fu utilizzata come base segreta per l’effettuazione di test missilistici.
Lasciata la macchina al parcheggio a pagamento (5sl/1,25 euro l’ora) con le bici si percorrono i primi 3,5km per arrivare al primo bar e al museo della base missilistica: ci sono missili, disegni originali degli ingegneri, filmati, armamenti, i binari i capannoni ; family ticket 28sl/7 euro.
Poi gli ultimi due km da fare per arrivare alle dune: chiariamo che c’è un comodissimo trenino coperto che fa fare tutto il percorso, molti vanno in bici, moltissimi vanno a piedi, senza ombrello sotto la pioggia!
Le dune sono grandiose in più facili da scalare, qui piove e la sabbia è piuttosto dura: saliamo, scendiamo passeggiamo ammiriamo un grandioso deserto, il lago, il mare, la foresta.
Bello davvero: sulla spiaggia raccogliamo un po’ di sassolini, sognando l’ambra che i cercatori ancora trovano dal mare.
Torniamo in campeggio ancora una volta bagnati e infreddoliti: doccia calda e giro in centro per qualche acquisto autunnale, pantaloni, giacconi e felpe: avevo portato due cambi per il freddo e si sono infradiciati tutti e due…..se il tempo non cambia il morale comincerà a scendere. Per fortuna i bassi prezzi della roba permettono anche qualche acquisto extra che invece al morale fa proprio bene!
Km percorsi 12.

Venerdi 12 agosto.
Trasferimento a Sopot, ridente cittadina cosmopolita della Polonia del XXI secolo! E’ la stazione termale e balneare di Danzica, il campeggio è comodo, accanto all’acquapark, vicino alla spiaggia,  e di fronte alla stazione ferroviaria che porta a Danzica, pulito, i bagni sono così, ma ormai ci siamo
abituati    (N    54°27’39’’    E18°33’25’’
www.kemping19.cba.pl 80sl/20 euro).
Andiamo dopo pranzo all’acqua Park, carino ma affollato e niente di che, davvero, ma le bimbe si divertono.
Alle sei andiamo quindi in centro: parcheggio custodito di fronte al Grand Hotel e via a passeggio per ulica Monte Cassino, il bel viale pedonale della città che finisce nel molo in legno più  lungo d’europa, 515 metri nel mare della baia di Danzica. Sinceramente a noi sembra più corto ma il tramonto visto da là è bellissimo. Domani ci aspetta Danzica, cena e nanna.
Km percorsi 120.

Sabato 13 agosto.
Prendiamo il treno, con Astra e Astrina, passa ogni 5 minuti, costo 4,40sl/1,1euro per gli adulti e 2,7sl/0,60euro per gli studenti, i biglietti si fanno alle macchinette in stazione. In circa venti minuti scendiamo alla stazione centrale Gdansk Glowny,  non si può sbagliare, l’elenco delle stazioni  è impresso in ogni vagone. Andiamo subito alla ricerca della via reale, la via principale di Danzica dove si svolgeva il mercato, giriamo le varie porte d’accesso alla via principale, facciamo le foto alla famosa fontana   di   nettuno,   dove   si   dice   che   nel 1634

Domenica 14 agosto.
Partiamo la mattina, con un timido sole per Malbork, abbiamo paura di essere un po’ in ritardo sulla tabella di marcia. Il dubbio era se rimanere ancora un giorno qua per andare a visitare la penisola di Hel, situata a nord di Sopot, una lunga striscia di sabbia a forma di mezzaluna che si protende nel mar Baltico per 34 km ed è larga mediamente 300mt allargandosi alla fine per far posto ad un campeggio. Ci sono le spiagge più spettacolari della Polonia e ci vivono alcuni esemplari di foca grigia del Baltico.
Comunque rinunciamo e andiamo al impedibile visita al magnifico castello sede principale dell’ordine dei Cavalieri Teutonici.
Nacque come corpo medico in grado di curare i cavalieri che combattevano nelle crociate di Palestina agli inizi del secolo mille, ben presto molti guerrieri andarono ad indossare la famosa tunica bianca con la croce nera, e tornati in europa si dettero a conquiste per sottomettere i pagani della bassa vistola e facendo arrivare i contadini   tedeschi   per   colonizzare   la futura
Prussia. Malbork fu il simbolo del loro potere.
La visita è a pagamento, 78sl/29euro per due adulti, i bimbi sotto i sette anni non pagano. Ci sono i gruppi che entrano con le guide (polacco, tedesco o russo) oppure puoi prendere le audioguide che ovviamente alle 11 di mattina erano finite. Quindi l’abbiamo girata da soli, con l’aiuto della Lonely Planet e dei numerini da seguire per il lunghissimo percorso.
Dentro, oltre a varie mostre di armi, armature, vestiti, documenti e sigilli, le stanze dei capitani delle  guardie e del custode del tesoro, l’incredibile sistema di   riscaldamento   invernale  (un  grosso   forno sotto
terra che faceva salire aria calda nei saloni grazie ai fori nel pavimento), c’è tanto da camminare.
Fuori vendono i vestiti per le piccole dame e l’abbigliamento completo per i piccoli cavalieri teutonici: tutti gli italiani che abbiamo incontrato avevano comprato i vestiti per il prossimo carnevale ai propri figli, noi compresi.
Al pomeriggio salutiamo Astra e Astrina che rimangono al bellissimo campeggio di Malbork, proprio di fronte al laghetto e al castello mentre noi partiamo per Torun.
Facciamo una pausa merenda a Chelmno, cittadina teutonica, a pochi km da Torun, circondata da maestose mura e invasa da una incredibile calma e tranquillità.
C’è un bel parcheggio a pagamento alla fine del paese dove si può anche pernottare, un giardino dell’amore che gira sotto tutte le mura, e una piazza che invita al relax e all’aperitivo.
Troviamo anche l’unico ufficio del sindacato Solidarnosc!
Alle otto di sera arriviamo a Torun e ci sistemiamo nel bel campeggio, (N 53°00’05’’ E 18°36’50’’ www. Tramp.mosir.torun.pl; una notte 65sl/16euro) bel prato verde, servizi antichi ma puliti, e incredibile, tre camper italiani, non avevamo mai trovato italiani fino ad oggi. Fuori dal campeggio c’è un bel parcheggio, domani potremo parcheggiare il nostro treno qui senza dover pagare la notte aggiuntiva.
Km percorsi 237

Lunedi’ 15 agosto.
Sistemiamo il treno nel parcheggio del campeggio, che tra l’altro è vicino alla Vistola, il fiume più importante   della   nazione   e   a   fianco   della
comoda pista ciclabile che in un km circa porta in centro, inforchiamo le bici e via alla ricerca  di tutte le curiosità sulla vita di Niccolò Copernico, illustre cittadino di questa bellissima città.
Il lunedì è tutto chiuso, ma essendo ferragosto, la casa di Niccolò è aperta. La città si presenta imponente, mura e edifici sono spettacolari, la Rynec è bella e caratterizzata da curiose statue
che rappresentano famosi personaggi di fumetti polacchi, e soprattutto qui ogni angolo parla di astronomia.
Il caro Niccolò, cresciuto dallo zio, vicario della città, dopo la morte dei genitori, fu mandato a studiare legge a Bologna, poi tornò in patria e cominciò a scrutare il cielo, si accorse che le stelle in alcuni periodi erano più luminose che in altri, come se fosse la terra a spostarsi, e che alcune stelle erano in realtà pianeti che cambiavano distanza a seconda dei giorni: eh si, loro giravano attorno al sole e quindi fu lui ad intuire per primo che non era il sole che girava intorno  alla terra!
Fortuna ha voluto che lui di mestiere facesse gli oroscopi, la chiesa non gli credette molto e non lo bruciò come eretico.
Nella sua casa c’è la sua scrivania, alcuni originali dei suoi libri che ispirarono poi il nostro Galileo, e soprattutto gli strumenti di legno usati per lo studio del cielo.
Nella Rynec, la piazza della città, c’è la statua di Copernico, e proprio a fianco c’è il Planetarium che in inglese ti porta alla scoperta delle stelle e dei cieli. Una conoscenza che nei tempi antichi era comune anche ai più poveri contadini e che noi moderni abbiamo completamente perso a causa delle luci della modernità.
Km percorsi 159.

Martedì 16 agosto.
Al pomeriggio rientriamo al parcheggio del campeggio, carichiamo tutto e ci incamminiamo  verso Poznan, la nostra prossima meta.
Arriviamo all’unico campeggio 4 stelle della nostra avventura polacca, bellissimo campeggio, sulle rive del lago Malta collegato alla città da una bellissima ciclabile, con lago dedicato al canottaggio di alto livello, piste da sci che in estate si scendono in gommone, centro commerciale, al prezzo di 104sl/26 euro.         (N         52°24’12’’         E         16°59’03’’
www.campingmalta.poznan.pl), che troviamo incredibilmente pieno di italiani.
Partiamo con le bici alla scoperta della città, che ha subito molti passaggi di nazionalità nel 19° e 20° secolo, dalla Prussia alla Germania, dopo la famosa insurrezione del 1918 si liberò dai tedeschi e divenne polacca ma cadde nuovamente in mani tedesche sotto Hitler. Nel periodo postbellico fu la prima a ribellarsi al regime comunista con diversi scioperi repressi nel sangue, ma la vicinanza con la Germania le permise di raggiungere presto una certa libertà.
Passeggiamo per la Rynec, bellissima e circondata da belle fontane ad ogni angolo, ricca di locali e di  gente. Proviamo a visitare il museo dell’insurrezione del 1918 situato nella Rynec, nelle originali fondamenta del municipio, il museo sarebbe bellissimo e ricco di immagini e spiegazioni, purtroppo esclusivamente in polacco!
Non ci facciamo mancare i buoni gelati, qualche souvenir, e finiamo il pomeriggio nella bella pista cilopedonale che fiancheggia il lago malta.
Ovviamente anche le bimbe si divertono e Caterina decide di tentare un gran salto con la bici: finisce con la testa e il viso sull’asfalto. Fortunatamente il Malta è dotato di un centro medico, viste le condizioni della bambina ci trasferiscono immediatamente nel modernissimo ospedale pediatrico e in meno di tre ore le fanno sia i raggi per controllare la spalla e la mandibola dolorante, riceve anche l’accurata visita dell’otorino visto che aveva battuto anche il naso, il tutto seguiti da un medico che parla inglese e gratuitamente grazie alla tessera sanitaria europea.
In più le farmacie fanno orario continuato fino alle nove di sera (impensabile da noi che alle sette e mezzo chiudono!), compriamo il medicinale per le medicazioni e torniamo in campeggio. Tutto bene a parte le croste……… manchiamo quindi la visita allo zoo, sempre nella zona malta, ma domani si parte per i castelli!
 
Mercoledì 17 agosto.
Partiamo la mattina per Kornik, il primo castello da visitare: a 20km da Poznan c’è questo bel castello incredibilmente risparmiato da ogni saccheggio o occupazione durante la guerra, è tutto originale. Ci fanno indossare delle scomode pattine per non rovinare il parquet e visitiamo tutte le sale e i saloni. I signori dell’epoca passavano molto tempo a cacciare e far impagliare qualsiasi cosa, in più l’ultimo proprietario era molto affezionato ai cani, se ne conservano vari ricordi, tra cui dei teschi canini……
Dopo l’immancabile gelato girelliamo anche per il bellissimo parco, quando i signori andavano a giro  (ed erano andati anche in nuova zelanda agli inizi del ‘900!) portavano varie piante per sistemare il bellissimo parco.
A fianco del castello c’è un grande parcheggio, pranziamo qui e con calma partiamo per Goluchow dove si trova il piccolo maniero fortificato,     trasformato     in     una    lussuosa
residenza dagli stessi proprietari del castello di Kornik, che ha un parco ancora più bello del precedente fornito di una riserva di animali, tra i quali gli immancabili Zubry.
Anche qui si parcheggia comodamente e si fanno un paio d’ore di camminate tra prati, laghetti e boschi, e al tardo pomeriggio partiamo per Wroclaw, nostra ultima città da visitare.
Il campeggio si trova nei prati dello stadio, la sera ci sono gli allenamenti del rugby, i servizi sono scadentissimi ed è pieno di zanzare, il proprietario ci fornisce la cartina del centro, ci consiglia varie mete e ci vuole vendere i biglietti del tram: ci deve aver preso per camperisti! Domani andremo comodamente in auto! (N 51°07’02’’ E 17°05’28’’ camping stadion 85sl/21euro solo contanti). Ci vengono a salutare due signori, ci chiedono se siamo italiani, mentre loro specificano che sono del nord, ovviamente camperisti. Troviamo anche dei roulottisti romani e un palermitano!
Km percorsi 262.
 
Giovedì 18 agosto.
Partiamo per la visita di Wroclaw, la piccola Cracovia, parcheggio al Panorama di Raclawice, a pagamento, con possibilità di pernottare, con spazi  per caravan, economico e probabilmente da preferire al campeggio. Visitiamo subito il Panorama, una tela circolare di 15mt per 114mt di circonferenza, dipinta alla fine del 1800 per celebrare la famosa battaglia di Raclawice (si pronuncia razzaviza) quando i  contadini polacchi armati di falci sconfissero l’esercito russo, battaglia epica e simbolo della forza
del popolo
polacco contro gli invasori che si sono succeduti nei secoli. La tela è molto bella, quasi tridimensionale, e si gira con la audioguida in italiano (unico caso in cui abbiamo potuto godere appieno della bellezza della storia polacca).
Andiamo quindi nella meravigliosa Rynec, piena di gente, vita, locali, palazzi e nanetti: ci sono 15 statue di nanetti fuori dai luoghi più belli da visitare, tutti i turisti con bambini beneficiano della simpatica  ricerca dei nani per godere delle bellezze della città.
Una visita consigliata dal gestore del campeggio per i bambini ed in effetti c’è una fontana riservata a loro da affrontare in costume o mutande. Ci sono 27 gradi, le mutande asciugano velocemente, torniamo in campeggio in serata, dopo una ricca spesa a uno degli innumerevoli centri commerciali, domani ci spostiamo in montagna.

Venerdì 19 agosto.
Partiamo con calma, in direzione Ksiaz, per visitare il più grande castello di questa regione, dove visse la bellissima principessa Daisy, con marito nobile e figli bellissimi, fino all’arrivo di Hitler, che uccise i figli contrari al potere dl furer e mando via tutti: lo volle utilizzare come rifugio personale, costruendo sotto le sue fondamenta un bunker.
La Principessa Daisy era la più bella tra le teste coronate della fine del 1800 e gli inizi del ‘900, costruì un asilo per le donne che dovevano lavorare e divenne una crocerossina in tempo di guerra, faceva una gran vita di società e il castello è ricco di foto bellissime.
La mattina piove e non riusciamo a visitare le stalle, oggi centro di allevamento di cavalli da salto, parcheggiamo in uno dei bei prati del castello, (16sl/4euro per macchina e caravan biglietto giornaliero) e a piedi andiamo a visitare questa meraviglia.
Dentro, oltre alle foto della famiglia di Daisy, ci sono mostre di pittura, una pianista, e poche sale arredate, ma i giardini sono meravigliosi e all’uscita c’è un ristorante con braciere dove compriamo 3 porzioni di patate arrosto da portar via più i gelati per la modica spesa di 19sl/4,7euro.
Negli ultimi anni viene utilizzato sopratutto per la realizzazione di diversi film, elencati all’ingresso.
Il castello è stato via via ingrandito negli anni quindi  a seconda del lato di osservazione lo stile cambia notevolmente, ma nel complesso è veramente bello.
All’uscita dalla visita il sole è già alto, i cavalli sono stati fatti uscire nei prati quindi mangiamo con tutta calma nel prato godendoci la compagnia di animali belli e tranquilli.
Nel pomeriggio si parte verso Kudowa ZDroj, si  passa nella repubblica ceca, per arrivare nel pomeriggio nel bel campeggio della cittadina polacca di montagna dove passeremo il nostro ultimo giorno di gita (N 50°26’01’’ E 16°13’58’’ www.kudrowa- osir.prv.pl 64sl/16euro, solo contanti)
Km percorsi 132.

Sabato 20 agosto.
Ci svegliamo e ci dirigiamo subito   per la famosa strada delle Gory Stolowe, bellissima catena
montuosa della zona. La nostra destinazione è il Bledne Skaly, il labirinto di roccia, la strada apre ogni ora ai minuti 00 per quindici minuti a salire e ai minuti 30 per 15 minuti per scendere, si può anche andare a piedi in un oretta.
Si paga 15sl/3,9euro per il biglietto, centinaia di  massi giganteschi di forme vagamente geometriche sono stati portati qui dai ghiacciai, e c’è un sentiero che scorre tra le forme creando un vasto labirinto di pietre….a volte piacevole da percorrere a volte un po’ strettino….sopratutto il finale è divertentissimo…
Dopo pranzo torniamo al campeggio e a piedi andiamo a passare un paio d’ore al centro termale, le bimbe fanno gli scivoli, noi ci rilassiamo nelle immancabili jacuzzi.
Girellare per il paese è molto piacevole, negozietti, una bella gelateria italiana, belle ville, un bel parco, un grande lago, un festival di musica d’opera, insomma una cittadina molto carina, giusta meta per rilassarsi prima del lungo viaggio del rientro.
La polizia gira per il paese, in modo discreto ma continuo e hanno una macchina che ci ricorda qualcosa……….
Dobbiamo finire gli sloti rimasti e lo facciamo riempiendoci di ottimo gelato italiano senza glutine per fortuna.
Domani mattina partiremo con calma, ci sono da fare 1234km, come dice il nostro tom tom, e non ci vuole fretta, in due giorni saremo a casa.

MORALE
Abbiamo percorso 4015 km in 17 giorni, con tutta calma e con tappe brevi e comode, a parte il primo e l’ultimo giorno che però sono trascorsi con tranquillità, la Polonia non è stato affatto quello che ci aspettavamo, non era il paese arretrato dei nostri ricordi, neppure il paese grigio che pensava qualcuno (per non fare nomi, ma solo nick i nostri carissimi amici “farfallina”).
Abbiamo trovato un paese, accogliente, moderno, pronto per gli europei di calcio del prossimo anno, organizzatissimo per accogliere i turisti, ogni statale è fornita di pista ciclabile, ci sono mappe e cartine gratuite per visitare ogni città, internet tramite wifi è disponibile in modo gratuito  ovunque, nei centri commerciali ci sono pc a disposizione con le monete da infilare, negli uffici informazioni ci sono i pc da utilizzare gratuitamente.
I campeggi hanno un livello un po’ basso per quanto riguarda i servizi ma la pulizia è garantita e i prezzi consentono ogni stravizio, si trovano tantissime Allcar e in genere tante roulotte hobby.
La lingua non è stata un problema anche se conoscere il tedesco avrebbe aiutato molto per tanti musei a cui abbiamo rinunciato per la mancanza di indicazioni in inglese.
Non ostante aver lasciato la macchina con il finestrino aperto per un pomeriggio intero nel parcheggio di un supermercato, nessuno ha toccato nulla: la sicurezza, con l’azzeramento della microcriminalità è garantito dalla costante presenza della polizia.
Il paese si presta alla vacanza storica o a quella naturalistica, alla vacanza termale o montanara, per quella marittima il clima non è quello adatto ma le spiagge e la costa sono comunque da brivido.

Ringraziamo Astra e Astrina per la piacevolissima compagnia.

Qualcosa ci è mancato, certo, e la curiosità è solo aumentata, è un paese vasto e dalle mille sfaccettature: torneremo per fare la marche orientali e il confine con Ucraina e  Bielorussia  complice un invito in Ucraina fatto dalla famiglia della badante di mia nonna, sta con noi da quasi undici anni, come rifiutare tanta gentilezza!

I Gaston’s.

 

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