In giro per la Basilicata

cartina basilicata
Nickname
Kozan
Durata (giorni)
26
Tipo di Roulotte
Tabbert Comtesse

Scarica il viaggio di Kozan in pdf:  2016basilicata.pdf

Basilicata 2016

Carissimi fratelli di caravan anche quest’anno si avvicina il momento del viaggio estivo. La meta quest’anno sarà l’Italia e nello specifico la Basilicata.

Abbiamo scelto questa regione perchè erano anni che ci pensavamo,la Basilicata è una regione ancora relativamente vergine dal punto di vista del turismo di massa, il suo entroterra ha una “wilderness” ormai rara in Italia inoltre la Basilicata non è solo colline e monti ma ha un mare invidiabile e credo che non ci esimeremo dal visitarlo.

In ogni caso dedicheremo gran parte del nostro tempo a visitare le bellezze dell’interno:laghi di Monticchio,Dolomiti Lucane,Matera con i suoi Sassi,Parco Nazionale del Pollino,calanchi,fortezze normanne come Castel Lagopesole,paesi come Acerenza,Craco,Pietrapertosa luoghi in cui il tempo sembra essersi fermato.

Le soste comprenderanno campeggi convenzionali (pochi) aree di sosta ed anche alcune soste libere; questa scelta è forzatamente dettata dalla scarsa presenza di campeggi nell’entroterra,fortunatamente le aree di sosta che abbiamo contattato accettano le caravan e le informazioni che abbiamo avuto sulla sicurezza dei luoghi ci hanno tranquillizzato nella scelta delle soste libere.
Certamente i nostri serbatoi non ci consentiranno soste prolungate fuori dalle strutture ma sappiamo che due notti in autonomia le possiamo tranquillamente trascorrere a patto di non sprecare acqua.

Molta natura e selvaggezza quindi,grazie all’entroterra, ma anche mare: alcuni giorni li dedicheremo alla parte ionica in particolare la zona di Policoro, avevamo pensato anche a Maratea ma per ora l’abbiamo scartata,tutto non si può fare e dovendo scegliere preferiamo lo Ionio.

Tutto come sempre sarà passibile di cambiamenti,capriole e giravolte nel pieno spirito del plen air,possibilità che solo una vacanza in roulotte può dare.

Sul treno non mi dilungo:è il solito affidabilissimo e collaudatissimo duo composto da Jeep Grand Cherockee+Tabbert, sinora binomio di grande comodità,giusta potenza,equilibrio in strada.

Viaggeremo abbasta leggeri: le scorte di cibo saranno ridotte al minimo indispensabile: rimanendo in Italia non serve portare molto.
Le prelibatezze della cucina della Basilicata sono certo che metteranno a dura prova la mia scelta vegan: e credo che uno strappo alla regola verrà fatto provando i formaggi e le mozzarelle che rendono giustamente famosa questa regione.

L’abbigliamento invece dovrà spaziare dal “quasi-nulla” della vita da spiaggia al tecnico necessario alle visite nell’entroterra.

Siamo indecisi se portare con noi i fornelli esterni,per ora l’ago della bilancia pende verso il SI, effettivamente sebbene nelle soste libere non serva nulla, in caso di soste al mare o in campeggio la cucina esterna è un plus al quale non riusciamo a rinunciare:cucinare fuori dalla caravan immersi nella natura e senza riscaldare inutilmente l’abitacolo è per noi un grande piacere.

Partiremo domenica 31 luglio e rientreremo a casa domenica 28 agosto, arriveremo in Basilicata viaggiando lungo la costa adriatica, poichè è impossibile arrivare in giornata ci fermeremo a metà strada sia all’andata che al ritorno molto probabilmente in campeggio:non amiamo le soste autostradali in autogrill.

Come al solito vi ragguaglierò in tempo reale (energia elettrica permettendo) postando il nostro diario di viaggio in diretta.
 
31 luglio
Prima sosta della vacanza: siamo a san Benedetto del Tronto in una area sosta per camion sullo stile delle Autohof tedesche: sbarra all ingresso con pagamento ticket 70 centesimi ora. A 200 metri dall autostrada ma sufficientemente lontana da non sentire il traffico veicolare, sicura grazie al fatto che funziona come un parcheggio con sbarra e super tranquilla: i camion sono pochi. Ci siamo piazzati con le sdraio fuori dalla roulotte a godere della fresca brezza notturna, un po' zingari certo ma il plen air e' anche questo. È' bello godere di tutte le possibilità che la caravan può' offrire: cose semplici come il commutare il frigo da 12v a gas , farsi la doccia utilizzando le dotazioni della caravan... Sono gesti che ti fanno diventare intimo amico della tua roulotte, la vivi fino in fondo, completamente. Adesso vado a nanna domattina si riparte per monticchio, un abbraccio fratelli di caravan!


1 agosto
Camping Europa,laghi di monticchio. Il vento. Per noi abituati alla bonaccia della Val padana essere in questo luogo con un vento che soffia dal lago e' una medicina, pura guarigione. Siamo arrivati attorno alle ore 13, il proprietario gentilissimo ci spiega le tre cose che ci sono da sapere, e ci fa piazzare a piacimento. 4 equipaggi in tutto il campeggio : noi, due olandesi e una coppia di italiani. Il campeggio e' quanto di più essenziale ci possa essere: blocco bagni vetusto, lavabi solo con acqua fredda una sola doccia calda,colonnine elettriche poche e mal posizionate niente wifi. È' un campeggio "alla vecchia maniera" proprio come piace a noi lontano anni luce dai moderni campeggi-villaggio . niente stanziali, silenzio assoluto rotto solo dal vento, posizione meravigliosa immerso nei boschi nella natura e affacciato su uno dei laghetti vulcanici di monticchio. Non serve montare nulla:siamo completamente sotto gli alberi quindi niente tendalino, vicino a noi tavolacci e panche di legno ci evitano persino di montare il tavolo, unico neo il prezzo completamente sproporzionato rispetto ai servizi offerti: in due spendiamo 30 euro al giorno. Pazienza una situazione idilliaca come questa credo li valga tutti. Adesso vi saluto fratelli di caravan, mi godo il vento in silenzio, stasera andremo a Melfi, ci aggiorniamo.


Melfi.
Melfi la bella.
Il Castello Normanno domina dall’alto la bella città di Melfi,costruito da Federico II oggi è sede del Museo Archeologico con molti e importanti reperti romani,la vista dal castello su tutta la città è molto bella e vale una visita..
E’ un piacere passeggiare per i vicoli della città vecchia,case in pietra,donne anziane che chiacchierano sedute fuori dalla porta su piccole sedie, e poi una particolarità tipica del sud: porte aperte direttamente sulla strada,l’intimità degli abitanti protetta solo da una tendina che lascia intravedere gli interni.
Abbiamo cenato a Melfi,cucina tipica locale, prezzi onesti,qualità elevata.
Il negozio di frutta e verdura: entriamo a fare la spesa e la signora ci tiene a parlare per mezz’ora,della sua passione per i suoi campi (la maggior parte dei prodotti che vende sono locali) della difficoltà della stagione 2016:il maltempo sta creando grossi problemi alle produzioni.
Compriamo tra l’altro i “peperoi cruschi” seccati naturalmente appesi a treccia nel suo negozio “mica come quelli fatti industrialmente,seccati al forno”.
Subito ti danno del “tu” i lucani, per me è un po' spiazzante, abituato al formalismo del “lei” tipico di noi nordici.
Torniamo al campeggio alle 22,30, impossibile addormentarsi prima di essere rimasti fuori dalla roulotte (rigorosamente in felpa e pantaloni della tuta) ad ascoltare al buoi il gracidare delle rane.
 
2 agosto
Passeggiata piacevolissima attorno al lago piccolo di Monticchio:il sentiero parte direttamente dal Campeggio,si dipana in mezzo ai boschi,al fresco, e con una piccola deviazione ci porta alla Abbazia Benedettina di san Michele, si staglia con mirabile bellezza sul Lago piccolo di Monticchio,risalente al secolo X, ora non è più abitata dai monaci ma una sua parte è tutt’ora luogo di culto grazie alla sua chiesetta rupestre scavata nella roccia, un’altra ala è divenuta sede del Museo naturalistico del Vulture,davvero ben realizzato:tramite audiovisivo, touch screen introduce il visitatore nella realtà della flora  della fauna della zona.
Non dimentichiamo che la zona dei Laghi di Monticchio è una piccola oasi incontaminata.
Tornati alla roulotte una piacevole sorpresa: siamo soli in campeggio, partiti gli equipaggi olandesi, assenti i proprietari del campeggio, entriamo dalla porcina di servizio e siamo soli, soli in tutto il camping, è la prima volta in vita nostra che siamo totalmente soli in un campeggio,esperienza singolare, piacevole e che la dice lunga sul grado di antropizzazione della Basilicata.
Dopo un pranzo ed qualche ora dedicata al riposo prendendo il sole di fronte al lago decidiamo di muoverci ed andare a visitare la vicina Venosa.
La strada panoramica che ci porta a Venosa è meravigliosa:vigneti,campi coltivati a foraggio, colline,vista mozzafiato, e poche pochissime auto.
Venosa,città della Magna Grecia e colonia dell’Impero Romano è uno scrigno ricco di romanità: il Castello normanno con il suo museo archeologico,le vie del centro tutte lastricate a pietra,le case basse antiche, in pietra locale.
Venosa è una perla, assolutamente da visitare.
Rientriamo in campeggio,cena e nanna, stanchi della intensissima giornata trascorsa,troviamo ben 9 nuovi equipaggi arrivati,il campeggio però mantiene un suo dignitoso e rispettoso silenzio, rotto dal gracidare delle rane.
Domani si parte,ma nel pomeriggio però,prima di allora relax,davanti al lago.
Direzione? Un tocco emozionante: Castel Lagopesole, sarà sosta libera nel piazzale del castello.

3 agosto
Questa mattina ci siamo svegliati con tutta calma,abbiamo deciso di trascorrere in tranquillità il tempo che ci rimane da in questo angolo di paradiso lucano che si chiama Laghi di Monticchio. Abbiamo deciso di lasciare il Camping Europa attorno alle 16 e fino ad allora abbiamo riposato, letto e ci siamo fatti cullare dal vento che soffia costante dai laghi.
Dopo soli 25 chilometri siamo arrivati alla meta di oggi: Castel Lagopesole.
Il posto merita una visita per via del bellissimo castello federiciano,perfettamente restaurato. Abbiamo parcheggiato il treno caravanistico nel parcheggio ai piedi del castello, in totale sicurezza e tranquillità e con il beneplacito delle Guardie Forestali che ci hanno rassicurato sulla tranquillità e sicurezza del luogo.
Abbiamo visitato il castello, cenato in una taverna con cibi tipici locali a prezzi ottimi e per la sera siamo ritornati al castello per assistere ad uno spettacolo multimediale mediante proiezione di un documentario direttamente sulle mura della fortezza, tema la vita di Federico II di Svevia che fece del Castello di Lagopesole la residenza estiva della sua corte.
In questo momento vi sto scrivendo seduto su una panchina fuori dal castello,il piazzale deserto, la roulotte davanti a noi pronta ad accoglierci per la sosta notturna.
Un civetta con il suo verso ci ammalia, stelle a volontà ed il castello che veglierà sul nostro riposo. Buona notte fratelli di caravan, ci leggiamo presto.

4 agosto
Acerenza, agriturismo Loggia del Monaco.
Fratelli non credo a quello che vedono i miei occhi,non credo a quello che sto vivendo.
Andiamo per gradi: stamattina dopo una notte tranquilla ai piedi del Castello Lagopesole abbiamo ripreso il viaggio in direzione Acerenza.
I cartelli stradali ed il navigatore hanno lavorato a nostro favore e ci hanno fatto fare 20km di una provinciale di alta collina piccola,senza traffico che tra continui saliscendi ci ha fatto scoprire la meravigliosa campagna lucana.
 
Certo, non bisogna avere fretta a percorrere queste strade,la media è di 25km ora a causa dell’asfalto a tratti dissestato ma per chi come noi rifugge le grandi strade di comunicazione e predilige quelle più piccole si è trattato di una manna.
Campi,strapiombi,cascinali,colline,curve,salite,discese,nessuna auto e sullo sfondo la città- cattedrale di Aderenza,appollaiata nell’alto di un cocuzzolo dal quale domina i dintorni e si vede a distanza di chilometri.
Arriviamo finalmente alla nostra sosta odierna: l’Agriturismo Loggia del Monaco, appunto. Piazziamo la roulotte nell’ampio parcheggio, entriamo a chiedere info sul come,cosa e dove e ci fanno capire di arrangiarci alla meglio, che ci ospitano volentieri ma che non sono attrezzati con corrente e scarico.
Nulla di nuovo, lo sapevamo già,i contatti di questo inverno mi avevano già avvisato. Piazziamo la roulotte,giù i piedini,frigo a gas, è mezzogiorno e ci fiondiamo a mangiare al loro ristorante, ci sembra il minimo visto che ci ospitano senza chiederci alcun corrispettivo.
Mangiamo dell’ottimo lagane e ceci,verdure grigliate,peperoni cruschi,giusto per dimostrare che un vengano in Basilicata si sente a casa propria.
Due chiacchiere con il titolare che ci spiega che la piscina è a disposizione degli ospiti.
Non ce lo facciamo ripetere due volte,andare ad Acerenza alle 3 del pomeriggio con 32 gradi non ci sembra il massimo e così adesso siamo qua:unici clienti di tutto l’agriturismo,soli in piscina a goderci la vista e la bellezza della lucania.

Consentitemi una digressione per questi primi pochi giorni di vacanza: la Basilicata è una terra meravigliosa,ricca di bellezze naturali e paesaggi,bei paesini in pietra arroccati su colline,abitata da gente molto cordiale,cortese ed educata.
Poco battuta dal turismo:impensabile che oggi 4 agosto siamo gli unici clienti di questo agriturismo,che due giorni fa per alcune ore siamo stati gli unici campeggiatori del camping Monticchio,il poco turismo che c’è ci sembra educato e non invadente,lontano anni luce dalle folle inconsapevoli e chiassose che riempiono altre italiche località.
Certo, qui siamo nell’entroterra,chissà come sarà il mare o la famosissima Matera.
Per ora non ce ne curiamo,ci riposiamo e stasera andremo a visitare Acerenza, la città-cattedrale.

4 agosto
Acerenza la città cattedrale. Uno dei borghi più belli d Italia, arroccata su un promontorio, interamente costruita in pietra con case antiche fatte in tufo addossate le une sulle altre e separate da stretti vicoli. La cattedrale romanica. Acerenza meravigliosa, e' bello perdersi tra le vietate lastricate, le porte delle case aperte,solo una tendina nasconde la vita che si svolge all interno,talvolta sedute fuori su basse sedie donne anziane parlano e salutano quando passiamo vicino. Acerenza, perla lucana da visitare a tutti i costi.


Cosa è il campeggismo?
Questa sera dopo cena io e Rosi siamo rimasti fuori dalla roulotte a godere il fresco della sera ed a stupirci della enorme,smisurata volta stellata che ci avvolge.
Mentre contemplavo questa meraviglia e con Rosi ogni tanto ci sussurravamo le impressioni che sorgevano dentro di noi mi è venuta voglia di parlarvi dello scopo del campeggismo.

Si perché queste sensazioni che vi ho appena descritto noi le abbiamo potute godere grazie al fatto di trovarci in un luogo isolato con la nostra roulotte,senza nessuno intorno che schiamazza o ascolta radio-TV e sopratutto senza inquinamento luminoso.
Orbene,che fossero forse queste le condizioni che vivevano i campeggiatori pionieri fino agli anni 60? qual’è lo scopo del “fare campeggio?” il campeggismo non è forse un tentativo dell’uomo di riavvicinarsi alla natura andandoci vivere “dentro”? e se questo è l’idea, cosa è rimasto di questo scopo iniziale? Cosa hanno a che fare con tutto ciò i mega camping-villaggi o i campeggi- baraccopoli dove da oggi villetta esce luce,musiva,telegiornali? Io non ho una risposta a tutte
 
queste domande, so solo che in questo momento sento forti i grilli e l’ultima cosa che mi potrebbe passare per la testa sarebbe quella di zittirli mettendo della musica.
“Loro” sono la musica del campeggismo, la volta stellata è lo spettacolo televisivo, l’animazione vociante dei camping-villaggi è lontanissima,al di là di queste miriadi di colline che si inseguono l’una con l’altra, come un grande mare.

5 agosto
Siamo arrivati a Matera,area sosta Masseria Pantaleone, il caldo è opprimente,abituati in questi giorni a stare in quota e costantemente con il vento, oggi stiamo facendo fatica ad acclimatarci, la temperatura è di 35 gradi.
alle 17 faremo una visita guidata ai sassi,al centro storico di Matera ed al parco delle Murge. Domani avremmo voluto tornare in montagna ma sono previsti forti temporali,e nella Basilicata montana quando piove la temperatura crolla;il buon senso ci sta consigliando quindi di rimanere ancora n ella base di Matera e con la macchina fare un giro ad anello visitando Altamura e Gravina si sconfinerà quindi in Puglia.
Vi terremo aggiornati.

Eccoci di rientro dalla vista ai Sassi: meritano sicuramente la fama di cui godono,consiglio vivamente di effettuare la vista con una guida,noi ci siamo rivolti a Uccio, Guida Turistica autorizzata http://www.isassidimatera.com/guida/ il quale con grande passione ci ha condotto in un viaggio attraverso la storia, i  fatti e le particolarità che caratterizzano i Sassi.
Su di essi non mi dilungo,basti sapere che sono Patrimonio dell’Unesco.
La città di Matera stessa merita più di una vista e così il Parco Regionale della Murgia Materana.

Abbiamo cenato a Matera,è pieno di ristoranti che preparano prodotti tipici locali,la sera c’è tanto movimento e tanto turismo,meritatissimo.

L’unica nota dolente di questa sosta è l’area sosta il Pantalone, decantato su molti siti a mio avviso non è all’altezza, i punti dolenti sono innanzitutto la zona in cui è situata,caldissima rispetto al resto della città, “nel fosso” come giustamente ci ha fatto notare Uccio.
Altra criticità è data dal vuotato chimico:è la solita griglia per area camper pieno straripante di liquami manda un odore a tratti molto fastidioso,a seconda di come gira il vento.
Consiglio caldamente chi dovesse fermarsi a Matera di sostare all’altra area sosta Jazzo Gattini/ Masseria Radogna che si trova ridosso del Parco Regionale della Murgia e molto più fresca e ventosa.


Inoltre, ma questo credo capiti in tutte le aree sosta camper devo dire che io e i camperesti siamo geneticamente diversi,trovo insopportabile questo loro muovere il mezzo a tutte le ore,per ogni minima necessità:per svuotare le grigie,per svuotare il chimico,per caricare l’acqua,per fare la spesa,è un continuo via vai di questi cristo di bestioni da 10 metri che sollevano polvere e tanfo di nafta.
Ma il mio è uno sfogo tra noi caravanisti, sono giustamente in casa loro e mi devo adattare.

Domani non credo andremo ad altamura, più probabile che trascorreremo ancora la giornata a Matera,oggi Uccio ci ha fornito alcuni spunti e chiavi di lettura, domani probabilmente approfondiremo.

6 agosto
Anche oggi abbiamo deciso di dedicarci all approfondimento dei Sassi, la visita guidata fornisce le chiavi di lettura del luogo ma a mio avviso è necessario dedicarci almeno una mezza giornata successivamente per andare più in profondità. Abbiamo visitato il Palombaro, la più grande cisterna interrata d Europa serviva a rifornire d acqua i Sassi
 
fini agli anni 30 quando arrivò L acquedotto. Ogni sasso poi aveva una propria cisterna interrata dove raccoglieva acqua piovana. Il sistema era geniale ed unico al mondo: le cisterne delle case erano tutte comunicanti in modo che quando una era piena la tracimazione riempiva quelle sottostanti. Interessanti poi le tantissime chiese rupestri, peccato che L incuria del ventennio 1970-1990 abbia permesso L asportazione di molti affreschi antichi. Incredibile come vivessero fino al 1950: famiglie di 10 persone in una unica stanza senza acqua corrente ne luce ed in compagnia di polli galline asini e mucche. Lo sgombero coatto cui fu sottoposta la popolazione nel quindicennio
1950-1965 portò certamente ad un miglioramento delle condizioni di vita visto che vennero trasferiti nelle case popolari ma distrusse un tessuto sociale fatto di famiglie che tramite la pratica del "vicinato" si aiutavano mutualmente.

Il dibattito rispetto allo sgombero coatto e' ancora aperto: uccio sostiene fermamente che il trasferimento di 40.000 abitanti nelle case nuove fu ima sciagura, la fine di una società autosufficiente e basata sull aiuto reciproco e la vita comunitaria, una seconda guida invece da me interpellata stamattina mi ha confermato che all epoca i giovani furono tutti entusiasti di andarsene e che solo i vecchi lottarono fino alla fine per rimanere.

La vergogna della questione del trasferimento dei gli abitanti dei Sassi fu sicuramente il fatto che dall ultimo trasferimento avvenuto nel 1968 fino al 1992 nessuno si preoccupò di preservare il sito che divenne preda di tombaroli e ladri di affreschi, opere inestimabili furo asportate senza che nessuno si preoccupasse. Ho chiesto il motivo di tale criminale incuria a diverse guide e le risposte questa volta sono state univoche: ci si voleva "dimenticare" dei sassi che Alcide De Gasperi aveva chiamato "vergogna nazionale". I sassi dovevano scomparire dalla memoria collettiva, addirittura ci fu un progetto di abbattimento. Poi nel 1992 il miracolo: un architetto illuminato capi' le potenzialità del luogo e presento' un progetto all UNESCO che inserì i Sassi nel suo elenco. Da allora la rinascita,le ristrutturazioni, i set cinematografici, il turismo da tutto il mondo.

7 agosto
Questa mattina decidiamo di dedicarla alla visita di Craco.
Craco è un antico paese medioevale ormai abbandonato a seguito di una frana che, iniziata negli anni ’50 non si è ancora fermata del tutto.
Paese fantasma Craco,ma un fantasma meraviglioso.
Non per niente set cinematografico di molti film dagli anni ’70 al 2000.
Lo si vista solo con una guida,è interdetto al “turismo fai da te” per motivi di sicurezza, Craco racchiude una storia millenaria e interrotta a causa di frana,incuria e vandalismo.
Come ho spiegato l’inizio della frana è databile al 1950,inutili tentativi di consolidamento tramite muri di cemento armato portarono ad un peggioramento della situazione quando negli anni 80 fu decretato l’obbligo di sfollamento per la popolazione.
In realtà Craco avrebbe potuto ancora continuare a vivere nella sua parte superiore (come tutti i paesi Lucani è abbarbicato in cima ad una collina) e la sua parte alta non è e non sarà mai interessata dalla frana in quanto costruita su roccia,mentre la parte inferiore è costruita su argilla. Dicevo, Craco “alta” avrebbe potuto continuare a vivere ma la piazza vitale del paese luogo di ritrovo degli abitanti e sede del mercato,fu spazzata via dalla frana cosicché gli abitanti della parte superiore decisero di abbandonare il paese che ormai mancava del suo “centro”.
Dove non poté la frana poté l’incuria delle amministrazioni comunali,i vandali ed i ladri: negli anni ’90 si portarono via tutto:suppellettili, mobili antichi,la chiesa romanica del 1200 fu spogliata di tutto,dei marmi dell’altare persino dell’orologio della torre.
 
Per fortuna alcuni anni fa la nuova giunta comunale si accorse del valore di Craco e vietò l’accesso libero al paese istituendo le visite esclusivamente con guida,ci sono molti progetti di valorizzazione di questo paese e ci auguriamo che vadano a buon fine.


Rientrati da questa piacevolissima visita abbiamo agganciato la nostra roulotte e ci siamo diretti verso la nuova meta: Il Parco regionale delle Dolomiti Lucane.
Meta: area sosta camper e roulotte nei pressi del Centro visite Parco,paese di Accettura. Abbandonata la Basentana,la piccola strada provinciale che porta ad Accettura è di quelle che piacciono a noi: piene di curve,senza traffico veicolare,con bei panorami.
L’Area Sosta di Accettura è adiacente al Centro Visite del Parco da cui si dipanano molti sentieri. Area Sosta ha 8 piazzole,elettricità,carico e scarico acque e WC,costa 5 euro al giorno.
Il personale è gentilissimo: l’accesso chiude alle ore 17 perché i dipendenti chiudono
l’ufficio,abbiamo avvisato che arrivavamo tardi e ci hanno fatto trovare la sbarra alzata, una colonnina elettrica attivata e d il WIFI acceso,siamo senza parole.
Siamo gli unici campeggiatori non c’è nessuno,adesso che ha chiuso il Centro Informativo e la Forestale ha chiuso gli uffici siamo soli, in mezzo al bosco,con un rumore di ruscello vicino a noi. Sarà una notte di magia,immersi nella natura, soli.

8 agosto
Oggi abbiamo dedicato la giornata alla visita di due bellissimi paesi della zona: Poetrapertosa e Castelmezzano: sono le perle del Parco Regionale delle Dolomiti Lucane e meritano una visita approfondita. Pietrapertosa, paese medioevale interamente costruito in pietra ha la caratteristica di avere le case fuse con la roccia, esempio mirabile di come l'opera dell'uomo si integri perfettamente con la natura. Molto bello da visitare il castello: di origine araba e ampliato dai normanni, in posizione mirabile sulle Dolomiti, anche in questo caso mura difensive si integrano con la roccia. Stesso concetto per il paese di Castelmezzano, anch'esso perfettamente conservato è inserito nelle montagne dolomitiche.
La vista sulle Dolomiti Lucane e' spiazzante: queste montagne assomigliano in maniera singolare alle Dolomiti del nostro arco alpino.
Rientrati in area sosta abbiamo cenato, siamo ancora incredibilmente i soli campeggiatori presenti nell area sosta, inoltre alle 17 chiude il centro informazioni parco e l'ufficio della forestale, non ci sono abitazioni nel raggio di alcuni chilometri,la consapevolezza di essere gli unici uomini presenti nei dintorni e' una sensazione molto forte. È' buio, decido di fare una passeggiata fuori dalla roulotte, non ci sono luci artificiali, l'oscurità mi avvolge, io la caravan e rosi siamo circondati da alberi, immersi in una immensa foresta che a stento lascia intravedere il cielo stellato. Passeggio volutamente con la torcia elettrica spenta, non sono solo, al mio passaggio versi di ogni genere provengono dagli alberi circostanti, io non vedo loro ma loro,gli abitanti notturni del posto, vedono me. Chissà di quali uccelli si tratta, rami di alberi si muovono con rumore, non sono solo, la foresta pullula di vita, a tratti mi viene la pelle d'oca, e' normale, io sono il risultato genetico dell uomo che milioni di anni fa viveva nelle caverne e che di notte temeva il non visibile.A nulla serve il ragionamento raziocinante che tutti gli animali mi temono, in me ha il sopravvento la paura atavica ancestrale dei miei avi. Buio totale, animali invisibili,prendono forma in me antiche saghe,leggende di foreste incantate, alberi magici che protendono i rami verso di me, forze sconosciute ed ostili. È' normale, non dimentichiamo che fino a qualche centinaio di anni fa le foreste di estendevano senza interruzione dall Italia fino alla Scandinavia.Non riesco a rientrare in roulotte,devo rimanere con queste sensazioni ancora qualche minuto, io, uomo della modernità per sentirmi vivo ho bisogno delle sensazioni primordiali. Parco Regionale delle Dolomiti Lucane, agosto 2016.

9 agosto
Oggi abbiamo dedicato la giornata al puro relax,spesa la mattina ad Accettura,riposo nel pomeriggio nella “nostra” area di sosta.
Questa sera andremo nuovamente a Pietrapertosa dove nel suo quartiere più antico,l’Arabata,si svolge una festa in costume,l’Arabata è il vecchio quartiere arabo.
 
10 agosto
Oggi vi voglio parlare del Culto Arboreo di Oliveto Lucano,ma andiamo per gradi…
Tutto è iniziato stamattina quando con Rosi stavamo accingendoci a fare un trekking tra i boschi del Parco,ci siamo imbattuti,prima del sentiero, in una piccola folla di persone,la cosa ci ha incuriositi perché tra i boschi delle Dolomiti Lucane difficilmente si incontra anima viva, abbiamo chiesto cosa ci facessero lì….. e ….si è aperto un mondo.
In pratica erano abitanti del vicino paese i Oliveto Lucano che stavano trasportando in una sorta di pellegrinaggio pagano  l’Albero della Cuccagna che avevano scelto tra i boschi la notte precedente.
Tra i boschi avevano dormito,mangiato,chiacchierato e sopratutto bevuto molto vino, ora stavano rientrando in paese trainando con i trattori “Il Maggio” e cioè l’albero della cuccagna,e “La Cima”, l’albero femmina che invece veniva portata a braccia come una Madonna durante le processioni da un gruppo di loro, i cosiddetti “Cimaioli”.
Cerchiamo di capire di cosa si tratta: stiamo parlando di un antichissimo culto arboreo di sicura origine pagana di fertilità e di amore per gli alberi, l’indomani infatti “Il Maggio” verrà issato nella piazza del paese e “sposato” con “La Cima” albero più piccolo che rappresenta l’elemento femminile.
Il tutto innestato nel culto cristiano delle processioni dei Santi:concomitante con questa pratica infatti ci sarà la processione con il Santo protettore del paese, San Rocco.
Questo gruppo eterogeneo di uomini,donne,ragazzi,vecchi,trattori,auto,apecar,carretti trainati da asini,gente a piedi, si muoveva a passo d’uomo verso il paese di Oliveto Lucano.
Con la gentilezza e squisita ospitalità che contraddistingue i Lucani siamo stati caldamente invitati a seguirli, ogni tanto si fermavano,iniziavano a mangiare prodotti locali portati dai paesani ed a bere vino locale.
Dopo la pausa la processione riprendeva.
La sensazione era quella di un rito che cementifica la comunità,la rende coesa e partecipe,ognuno offriva ciò che poteva:chi il cibo, chi il trattore,chi la forza delle braccia,tutti partecipavano in maniera comunitaria all’evento.
Siamo arrivati nella piazza di Oliveto Lucano attorno alle 21,30,un gruppo folk tradizionale suonava,i Cimaioli erano spossati per la fatica del trasporto della Cima ma il vino che avevano in corpo li faceva saltare,ballare, e con loro ballavano tutti i giovani e meno giovani presenti.
Il paese agghindato con le classiche luci da festa dei paesi del meridione,vino a fiumi,tarantelle ovunque.
Mi reputo fortunato di aver potuto assistere ad un evento tanto antico,tribale ed ancestrale che non si è mai cancellato e che vive ancora oggi grazie all’impegno degli abitanti di Oliveto.
Luciano, il ragazzo che ci aveva invitati a seguirli quasi si scusava con noi per la semplicità e l’arretratezza del loro modo di fare festa, “siamo semplici, non abbiamo molto” si scherniva. Non sa Luciano di essere un uomo fortunato,che se un domani questo rito dovesse scomparire scomparirebbe il collante che tiene insieme la sua comunità,si spalancherebbero le voragini dei
videopoker,dei compro oro,dei centri commerciali,voragini che hanno sostituito “le piazze” “i collanti delle comunità” per noi sfortunati abitanti delle grandi città moderne.
Grazie Luciano,di avermi offerto questa opportunità di stare con voi e di avermi fatto sentire parte della tua comunità anche solo per un giorno.


11 agosto
Accettura con il suo Parco Dolomiti Lucane ci ha stregato, non siamo riusciti a partire nemmeno oggi.
La giornata è stata dedicata ad un trekking tra i boschi e nel pomeriggio siamo andati a Oliveto Lucano per assistere all processione di San Rocco,per chi conosce le processioni del sud Italia non mi dilungherò in spiegazioni, per chi non le conosce consiglio vivamente di assistere almeno ad una,come è capitato a noi oggi.
Domattina si parte,dirigeremo il treno caravanistico verso Latronico nel Parco Nazionale del Pollino,la meta è l’area di sosta del paese,5 euro al giorno,elettricità, carico e scarico,nessuna distinzione tra caravan e camper,caravan benvenute.
 
Tutta un’altra storia rispetto alle aree sosta camper del nord. A domani fratelli di caravan.

12 agosto
La giornata di oggi è stata dedicata allo spostamento verso Latronico,attraverso piccole provinciali e qualche statale, attraverso paesini sconosciuti abbarbicati sulle montagne come ad esempio Gorgoglione e Cirigliano,siamo arrivati,sentendoci un puntino nel cuore verde di foreste e bianco di calanchi della Lucania,siamo arrivati dicevo, con tutta calma, a Latronico.
Latronico è un paese grande per gli standard Lucani,i suoi 4.500 abitanti lo rendono un centro importante se paragonato alle poche centinaia dei paesi delle Dolomiti Lucane.
Non è però un paese paragonabile per bellezza ai Pietrapertosa,Montemezzano,Accettura,Oliveto Lucano da noi visitati nei giorni scorsi,ha un centro storico certo, ma molte sue case sono state restaurate o ricostruite modernamente perdendo quindi la caratteristica di “paese di pietra” come i già citati.
L’area sosta ha una bella vista sui monti del Parco del Pollino ma non è immersa nella natura come quella di Accettura, alle sue spalle ci sono delle abitazioni,e sebbene assolutamente silenziosa (in tre ore abbiamo contato due auto transitare) non è selvaggia come quella che abbiamo lasciato stamattina.
Latronico è comunque una buona base per visitare i dintorni: a pochi chilometri da qui ci sono i paesi Arbereshe, ci sono i sentieri del Pollino.
Vi terrò aggiornati.

13 agosto
Arbereshe, il pollino e altre amenità.
Oggi abbiamo dedicato la giornata ad una prima visita del Parco Nazionale del Pollino, se le Dolomiti Lucane sono belle e selvagge quel poco che abbiamo potuto vedere del Pollino ci ha dato l'impressione di essere ancora di più, Dolomiti Lucane all ennesima potenza.
Innanzitutto la vastità del territorio, le foreste immense,montagne, sentieri, insomma ci sarebbe da farci una vacanza intera solo nel Pollino. Abbiamo percorso un sentiero molto basico giusto per rompere il ghiaccio con questo nuovo luogo e siamo finiti in un belvedere maestoso con vista sulle montagne e foreste a perdita d occhio. La seconda tappa della giornata,sempre all interno del Parco, e' stata la visita di San Costantino Albanese paese Arbereshe. L'etnia arbereshe e' costituita da albanesi che nel XIV secolo fuggirono dall'Albania per sfuggire alla dominazione ottomana: approdarono in diverse regioni del sud Italia tra le quali la Basilicata e Fondarono alcuni paesi dove mantennero immutati nei secoli lingua(L Arbereshe appunto) usi, costumi e religione bizantino ortodossa. Ancora oggi a San Costantino Albanese e San Paolo Albanese si parla l'antica lingua arbereshe e si celebra il rito ortodosso. Siamo capitati in chiesa proprio nell orario del vespro ed abbiamo assistito al rituale greco-bizantino recitato nella doppia lingua italiano e albanese antico. Non ho potuto evitare di rivolgere qualche domanda al prete al termine della cerimonia è mi ha detto che loro pur essendo ortodossi appartengono alla chiesa cattolica romana, fatto molto particolare ed interessante.Adesso ci troviamo all arena greca di Senise per assistere ad uno spettacolo serale sulla magna Grecia, i greci infatti colonizzarono abbondantemente queste zone.

14 agosto
La giornata di oggi è stata dedicata alla visita di una bellissima e imponente foresta nei dintorni di Latronico, all’interno del Parco del Pollino: si tratta della faggeta di Malboschetto,per chi ama i sentieri tra i boschi è un paradiso,posta a 1.050 mt di altitudine,sede di un rifugio e meta di pie sic di abitanti dei luoghi.
Abbiamo notato che i locali non passeggiano tra i boschi ma si limitano ad arrivare con ogni ben di dio, si piazzano all’ombra e magnano e bevono tutto il giorno.
Nei sentieri del Pollino come in quelli delle Dolomiti Lucane solo escursionisti del nord.
Ho parlato con il gestore del rifugio il quale mi ha mostrato disappunto per questa caratteristica dei suoi corregionali, accompagna nei trekking solo stranieri o turisti provenienti dal nord Italia.
 
Domani ci sposteremo di pochi chilometri in un agricampeggio situato in un’altra zona del Pollino,vogliamo trascorrere i giorni del ferragosto tra queste montagne tranquille,al mare ci andremo quando il grande caos sarà passato.

Una nota sull’area di sosta di Latronico: l’accesso è pagamento, 5 euro al giorno,carico-scarico- elettricità, una somma irrisoria e ci fa piacere poter risparmiare così tanto, tuttavia più passano i giorni più ci rendiamo conto che i campeggi sono la nostra sistemazione preferita,o in alternativa la sosta libera in luoghi ameni e selvaggi.
L’area sosta è un ibrido che non si fa amare particolarmente da me:servizi ridotti all’essenziale (è da giorni che laviamo piatti in roulotte,una soluzione per noi di emergenza ma che in questa vacanza è la normalità) le docce,stesso discorso,abbiamo la doccia in caravan ma lo spazio dedicato è poco,molto meglio la doccia di un campeggio.
Altro problema legato alle aree sosta è quello dell’acqua: è vero che è illimitata e spesso gratuita ma dovendo utilizzare i servizi della caravan al 100% se ne consuma una quantità spropositata rispetto alla quale i nostri serbatoi ed i nostri sistemi di riempimento non sono adeguati.
Per non parlare della necessità di lavare i vestiti,stiamo arrivando a dar fondo alla valigia e ci troviamo con tanta roba da lavare, nelle aree di sosta infatti non esistono lavatoi.
Insomma continuo a considerare l’area sosta come un ripiego rispetto ai campeggi.

15 agosto
Siamo al Bio Agricampeggio Tenuta Montenuovo,Calvera PZ.
Nel Parco del Pollino,520mt slm, ci accoglie il sig Gianni,appassionato proprietario della struttura incentrata sulle tematiche del biologico e chilometro zero, alla cifra di 15 euro al girono troviamo posto all’interno dell’area camper (non ancora del tutto ultimata) ma che già offre carico-scarico elettricità.
Abbiamo diritto di accesso alla piscina della struttura,volendo c’è il ristorante dell’agriturismo con prodotti locali bio,tutto proveniente dal territorio,pasta fatta in casa e amenità simili.
Riusciamo a sistemarci a ridosso degli alberi, la roulotte dal pomeriggio è in ombra,sotto gli alberi piazziamo tavolo sedie sempre in ombra,non ci sono altri camper, possiamo disporre di spazio a volontà.
Di giorno caldo ma ventilato,all’ombra addirittura freschino, appena scende il sole bisogna coprirsi, las era non si può mangiare all’aperto,è il mio clima ideale, il silenzio è totale,l’agriturismo è inserito in un contesto di boschi e natura,gli ospiti sono discreti e silenziosi, se penso che tra un paio di giorni mi toccherà scendere al mare ed entrare nella bolgia dei campeggi e delle spiagge ioniche mi viene il magone ma Rosi preme non posso negarglielo.


16 agosto
I paesi di Carbone e Calvera,prototipi dello spopolamento Lucano.
Oggi vorrei parlarvi del problema dello spopolamento dei paesi della Lucania partendo dai due appena citati: arriviamo in mattinata a Carbone per fare la spesa, un camion di fruttivendolo si ferma un’oretta e poi riparte,chi arriva tardi rimane senza frutta,questo per darvi un’idea di come funzionano gli approvvigionamenti da queste parti.
Un signore ci rivolge la solita domanda: “da dove venite?” “siete originari di queste parti?”alla nostra risposta negativa non si capacita di cosa due del nord Italia ci facciano in un paesino come questo,il suo stupore è lo stesso che abbiamo letto sui volti di tanti altri anziani nei paesi di Latronico e di Accettura,San Costantino Albanese, luoghi dove si torna solo perché “originari di queste parti” impensabile venire a vistarli per altri scopi.
Ad un altro chiediamo dove si trova il forno,ne approfittiamo per fare due chiacchiere, ci racconta storie di emigrazione e spopolamento,ci dice che in questi giorni i paesi rinascono grazie alle vacanze degli emigranti ma tra poco ritorneranno ad essere quelli di sempre:spopolati, le case nuovamente chiuse,abitati da pochi anziani.
Non nascono bambini da anni in questi piccoli paesi Lucani, il loro destino è il completo spopolamento nel giro di 20 anni al massimo, quando gli ultimi anziani saranno morti.
Il destino di questi bellissimi paesi mi spezza il cuore,paesini in pietra arroccati su colline, affacciati sui boschi del Pollino, destinati a vivere un mese all’anno,in agosto.
 
Ci raccontano storie di case chiuse da anni,in vendita a 5.000 euro, ci raccontano di interi paesi acquistabili con 200.000 euro,una civiltà che va scomparendo.
In Lucania ci sarebbero tutti gli elementi per poter creare un turismo come si è fatto in Umbria o in Tascona,facendo rinascere antichi paesi in pietra grazie ad un turismo consapevole e di fascia medio-alta ma stando alle parole di Gianni,il titolare dell’agricampeggio Montenuovo,i Lucani hanno scarsa imprenditorialità e sono mal governati,questo crea un meccanismo perverso di mancanza di ricettività di buon livello (tranne enclave famose come Matera-Pietrapertosa- Montemezzano) il risultato è che l’unico turismo che esiste è quello degli abitanti del luogo che utilizzano questi meravigliosi parchi per i loro picnic senza occuparsi del territorio,dei sentieri, dei monti e senza valorizzazione dei paesi,che vivono 10 giorni all’anno.
Sono pieni di auto con targhe tedesche e francesi questi paesini ma siamo certi: non si tratta di turisti d’oltralpe ma di immigrati di ritorno.
Gianni,il titolare dell’agricampeggio, ci parla con un certo malcelato timore di mormorii e sussurri relativi all’oceano di petrolio che pare si celi in tutta la Basilicata,si mormora di grandi opere pronte a snaturare questa terra che verrebbe violentata e ridotta come la Val d’Agri:inquinata ed invisa al turismo.
Se questa catastrofe si realizzasse sarebbe la fine per le poche strutture turistiche che stanno tentando di creare economia e ricchezza sull’impronta del turismo toscano-umbro,i posti di lavoro sarebbero solo quelli dell’economia estrattiva petrolifera.

Nel pomeriggio lasciamo il relax della piscina per visitare due paesi dei dintorni:Noepoli classico paese fortificato in cima ad una collina,prototipo dei paesi Lucani per poi spostarci di qualche chilometri a San Paolo Albanese,paese Arbereshe.
L’intento era di assistere alla processione di San Rocco con la antica danza del falcetto ad opera degli abitanti del paese, purtroppo arriviamo tardi:la processione era al mattino,ci godiamo comunque la bellezza del paese,beviamo una birretta e rientriamo all’agricampeggio per gustare la divina cena cucinata dal ristorante della struttura.

17 agosto
La giornata inizia alle 8 con un bagno nella pozza formata da una cascatella di acqua montana incontaminata appena fuori dall’agricampeggio,gelata ma rinfrancante.
Prosegue nel silenzio,nel relax e nel meritato ozio dopo tanto girovagare.
Nel pomeriggio riunione vacanze,dobbiamo decidere il da farsi: il tempo nuvoloso e qualche rada goccia di pioggia ci convincono,domani partiremo, si va al mare a stanziare qualche giorno finalmente!

18 agosto
Di buon mattino partiamo dopo esserci congedati con Gianni, il gestore dell’Agricampeggio Montenuovo, e dopo avergli comperato pomodori e peperoni bio.
La struttura è assolutamente consigliatissima,merita una sosta. La mete di oggi è il Camping Le due Barche a Scanzano Ionico.
Ci arriviamo in 80km, la giornata è nuvolosa,questo fattore è di non poca importanza e ci aiuta nell’acclimatarci,temevamo che la discesa in pianura dopo 3 settimane di montagna potesse creare qualche problema invece tutto bene.
In campeggio ci aspettano 3 equipaggi-fratelli: Luigi Coletta,Gigiottyfabry 70, il campeggio è carino, un buon rapporto qualità-prezzo,presenza di stanziali discreta,ombreggiatura sufficiente sotto gli eucalipti.
Certo, passare dalla Basilicata selvaggia dove si poteva non incontrare nessuno per ore,dove nelle aree di sosta eravamo spesso gli unici ospiti,dove il silenzio regnava incontrastato ad una situazione dove le piazzole adiacenti alla nostra sono occupate,dove si sentono le voci dei vicini,le radio e le televisioni è un po' spiazzante ma ci sta,va bene così, siamo felici di essere al mare e di aver incontrato i fratelli di caravan.
Il campo è di quelli super-stanz: tendano,patio mat,cucina esterna, insomma tutto l’armamentario per vivere comodi la vita di campeggio,dopo giorni di servizi ridotti al minimo è piacevole ritrovare i servizi di un campeggio,i lavatoi,le piazzole grandi.
Stasera cena con orecchiette al pomodoro sotto al tendano dei Coletta, che bella l’amicizia!
 
19-20 agosto
Sono stati due giorni all’insegna del completo relax,chiacchiere sotto al tendano con le famiglie Gigiotty,Fabri 70 e Coletta.
Il campeggio come già detto ha un discreto rapporto qualità-prezzo: noi spendiamo €36,50 al giorno che non è molto per una piazzola in alta stagione al mare, per contro i servizi igienici del campeggio sono al limite:la pulizia è appena sufficiente,acqua nei lavatoi fredda,docce fredde o calde a pagamento,acqua portata dalle autobotti.
Il Campeggio è silenzioso,situato al termine di una strada per cui il traffico veicolare è assente. La spiaggia è sabbiosa,chilometri di sabbia ed a differenza delle spiagge del nord e del centro adriatico non è organizzata,solo qualche baratto ogni tanto,per il resto è libera e selvaggia.
Non ci sono gli accumuli di immondizia che flagellano le spiagge del sud Italia,segno che il popolo lucano è differente.
Siamo andati a fare la spesa a Scanzano Ionico in paese: la parte nuova non è degna di nota, anzi decisamente brutta, la piazzetta del centro storico invece è decisamente carina,vi abbiamo subito riconosciuto la piazza del fil Basilicata Cost to Coast di Rocco Papaleo,qualla della scena finale dove arrivano finalmente i protagonisti dopo aver attraversato la Lucania da Matera a Scanzano.
Parliamo con due donne sedute fuori dalla porta di una casa,ci raccontano del film che è stato girato e delle fatiche a sbarcare il lunario vivendo di agricoltura, “qui si coltivano fragole,mio papa con quel lavoro ha sposato le due figlie,noi adesso facciamo fatica,il prezzo all’ingrosso è crollato,non ce le pagano quasi nulla mentre a voi al nord vengono vendute a carissimo prezzo”. Donne che hanno voglia di parlare,tratto comune a tutti gli abitanti di questa bellissima terra:parlare con loro significa trovare la disponibilità,le risposte alle nostre domande tendono sempre ad essere il più lunghe possibile fino a trasformarsi in conversazione, che differenza con le genti del nord dove le risposte sono affrettate,il forestiero è spesso sospetto,la chiusura è ben avvertibile.

21 agosto
Basilicata Coast to Coast
Si fratelli oggi voglio parlarvi di Basilicata Coast to Coast,titolo del film di Rocco Papaleo dal quale ha preso il nome questo nostro viaggio ma anche ispirazione per dei viaggiatori a piedi,emuli di Rocco.
La trama del film forse la conoscete:Rocco Papaleo,Max Gazzè,Alessandro Gassman ed altri tre amici appartenenti all’improbabile gruppo folk “Le Pale Eoliche” vincono la partecipazione ad un festival musicale a Scanzano Ionico e decidono di recarvisi a piedi con un carretto trainato da un mulo partendo da Maratea ed attraversando la Basilicata interna,sarà un viaggio iniziati il loro,atraverso il viaggio risolveranno problematiche più o meno profonde riguardanti la loro vita. A questo film si sono ispirati i ragazzi di cui voglio parlarvi oggi, li abbiamo conosciuti in campeggio,sono qui da ieri in tenda ed hanno percorso a piedi trainando a mano un carrellino dotato di pannello solare il percorso da Maratea a Scanzano Ionico toccando tutte le località e le location del film di Papaleo.
I ragazzi si chiamano Barbara,Andrea, Giancarlo,Daniale, Valeriano+ Entony il loro carrellino ed hanno percorso in 11 giorni 253km attraversando Maratea,Lauria,Trecchina,Monte Tempa la Penta,Moliterno,Tramutola,Viggiano,Armento,Aliano,fraz. San Antonio,Craco,Montalbano e giungendo finalmente a Scanzano Ionico.
Ci scambiamo le impressioni vissute: noi gli raccontiamo del Pollino,delle Dolomiti Lucane,della immensa natura che anche loro hanno incontrato,dei paesi che si spopolano mentre loro ci descrivono la loro avventura fatta  di frazioni di piccoli paesi abitate da una sola persona,del fatto di essere rimasti senza acqua e relativo razionamento per ben 24 ore,di intere giornate trascorse senza incontrare anima viva,di notti trascorse in tenda tra i boschi,di sentieri perduti tra i rovi e relativi dietro-front,di tracce seguite con il GPS,ma sopratutto della grande affabilità ed accoglienza da parte dei Lucani,sempre pronti a sostenerli,ad aiutarli a rifornirli quando possible di acqua,ad offrire passaggi (ovviamente sempre rifiutati.)
I nostri 5 amici quasi per scherzo si sono collegati alla pagina Facebook di Rocco Papaleo raccontando il loro viaggio e Rocco ha ben pensato di supportarli dando indicazioni e dando loro notorietà tramite il social media,insomma al loro arrivo a Scanzano Ionico sono stati accolti dalle Autorità e da un assessore comunale, sorpresa questa preparata loro da proprio da Papaleo.
 
In questi giorni i gruppi Facebook “Basilicata Coast to Coast” si sono moltiplicati e si possono trovare almeno due gruppi di ragazzi a piedi emuli dei nostri 5 amici ed un gruppo in bicicletta.
E’ per me una scoperta positiva che questa Regione venga valorizzata anche attraverso il turismo a piedi,è una risorsa in più e speriamo che ne nasca un ben più ampio movimento sull’ esempio del turismo piedi che negli ultimi anni sta avendo un sempre maggiore successo.

22 agosto
La Giornata di oggi è stata dedicata ad una gita giornaliera in Calabria a Capo Spulico, qui la spiaggia cambia decisamente rispetto alla Basilicata: sassi e di conseguenza mare molto più bello dal punto di vista dei colori.

23 agosto
La giornata di oggi è stata l’ultima in Basilicata,abbiamo smontato il campo stanziale, il meteo non era dei migliori,qualche leggero temporale alternato a nubi,e lo stesso è previsto per domani.
Abbiamo quindi deciso di anticipare il rientro di un paio di giorni,faremo il viaggio con i fratelli della Coletta-family,domani pomeriggio prevediamo di sostare in area sosta nei pressi di Fermo sul mare,se il meteo ce lo consentirà faremo l’ultimo bagno prima del definitivo rientro a Milano.
Ci leggiamo, un abbraccio a tutti.

24 agosto
Siamo nelle Marche Area sosta camper a Porto san Giorgio in provincia di Fermo, 20 euro al giorno, noi e i Coletta-family siamo gli unici equipaggi in roulotte, mosche bianche in un mare di camper non vi dico lo stupore quando abbiamo azionato i mover. la spiaggia e'super organizzata, siamo ben lontani dal nostro ideale di mare ma per una sosta di viaggio si può' fare.Ripartiremo domani dopo pranzo, con un unico grande balzo torneremo a farci fagocitare dalla nostra Milano.

25 agosto
Dopo l’ultimo bagno di rito nella spiaggia di Porto san Giorgio abbiamo agganciato e lasciato alle nostre spalle questo mare e questo modo di fare vacanza per noi poco usuale.
Abbiamo percorso i quasi 500km che ci separavano da Milano ripercorrendo con la mente le tappe,i volti,le persone,le parole,i cibi,gli usi ed i costumi.
Siamo sempre più conviti che l’Italia,sopratutto l’Italia degli Appennini e delle zone interne vada rivalutata,riscoperta e riaperta al turismo.
Ribadisco il mio amore per una terra che ancora conserva cibi e tradizioni genuine,dove il lento incedere della roulotte si sposa perfettamente con i lenti ritmi delle genti che la abitano.
Dedico questo mio viaggio ad alcune persone: Lele e Raffaella con i quali avevamo programmato alcune tappe da fare insieme e che non è stato possibile perché la vita va sempre per conto suo indipendentemente dai nostri progetti, e poi alla famiglia Coletta:Luigi,Jessica,Filippo e Tommaso con i quali abbiamo condiviso bellissimi momenti comunitari.
Chilometri percorsi 3.076 Ore di guida complessiva 61

 

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